Il Mullah Krekar potrà essere estradato in Italia per scontare una condanna per reati di terrorismo. Lo ha annunciato ai giornalisti il ministro della Giustizia norvegese, Monica Maeland. “Abbiamo concluso che ci sono i termini per l’estradizione”, ha detto la Maeland. Brynjar Meling , avvocato di Krekar, ha annunciato che ricorrerà in appello contro la decisione delle autorità norvegesi.
Nato in Iraq, di etnia curda, Najmuddin Faraj Ahmad, meglio noto come il Mullah Krekar, lo scorso luglio è stato condannato in Italia a 12 anni di carcere perché riconosciuto come il leader del gruppo jihadista Rawti Shax.
L’avvocato di Krekar ha messo in discussione le prove utilizzate nel corso del processo in Italia, sostenendo che si basavano su intercettazioni tradotte in maniera errata. Krekar, 63 anni, ha avuto una lunga serie di scontri con le autorità norvegesi fin da quando ottenne asilo nel Paese nel 1991. Nel 2003 ricevette un ordine di espulsione per aver violato i termini del suo status di rifugiato e per i presunti legami con l’organizzazione jihadista Ansar al Islam. La deportazione in Iraq non venne mai eseguita, per il timore che in quel Paese Krekar potesse ricevere una condanna a morte. In Norvegia Krekar ha subito anche diverse condanne per minacce, compresa una vicenda risalente al 2010 che vide coinvolti tre cittadini curdi e l’allora leader dell’opposizione, Erna Solberg, oggi primo ministro.
La parola definitiva sulla sua estradizione spetta al governo norvegese.