L’immagine della maglietta con la scritta
“Auschwitzland” indossata ieri da una ‘nostalgica’ (Selene Ticchi, 48 anni gia’ candidata per
Forza Nuova a sindaco a Budrio, nel Bolognese) durante la celebrazione a
Predappio della ricorrenza della marcia su Roma “ha fatto il giro del
mondo. Accostare il nome di Predappio a
questa scritta e’ per noi un’umiliazione infinita, una grande tristezza,
e’ un danno enorme. Noi non siamo questo. Serve una grande operazione culturale
per ‘vaccinarsi’ contro il fascismo”. Giorgio Frassineti, sindaco del
Paese nel Forlivese che diede i natali a Benito Mussolini, non nasconde
l’amarezza il giorno dopo il corteo caratterizzato da saluti romani e cori
fascisti da parte di circa duemila nostalgici concluso al cimitero di San
Cassiano, dove c’e’ la cripta della famiglia Mussolini. “Provo una
profonda amarezza. Indossare una maglietta come quella – ha osservato il sindaco
interpellato dall’Agi – va oltre ad ogni commento, significa purtroppo pensare
che a Predappio si possa fare di tutto in queste occasioni. Invece noi
meritiamo rispetto 365 giorni all’anno”. Gli ‘anticorpi’ per evitare
vicende simili, secondo il sindaco, risiedono nella cultura e nello studio della
storia. “Bisogna combattere l’ignoranza, queste cose non devono piu’
accadere. Occorre una grande operazione culturale – ha spiegato Frassineti – in
modo che Predappio diventi non piu’ il simbolo del fascismo ma un punto di
riferimento, attraverso un Centro studi il cui
progetto e’ gia’ stato avviato, per lo studio della storia nel periodo
fascista. Per fare questo servono soldi e l’impegno di tutti”.