Il Jerusalem Prize per il 2019 è stato assegnato alla scrittrice statunitense Joyce Carol Oates, 80 anni, tra le figure più rilevanti della narrativa americana contemporanea, indicata, tra l’altro, da tempo come una dei favoriti per l’assegnazione al Premio Nobel della Letteratura. Negli anni precedenti, il prestigioso premio riservato a scrittori internazionali il cui lavoro affermi “la libertà dell’individuo nella società” è stato conferito, tra gli altri, a Milan Kundera, Arthur Miller, Mario Vargas Llosa, Ian McEwan, Susan Sontag, Sir Isaiah Berlin, Ismail Kadera e Karl Ove Knausgard. Joyce Carol Oates, autrice di oltre 40 opere acclamate come “Un’educazione sentimentale” e “Figli randagi”, riceverà il Jerusalem Prize durante una cerimonia che si svolgerà nel prossimo mese di maggio a Gerusalemme in occasione dell’apertura della nuova edizione del Jerusalem International Book Forum, la fiera internazionale del libro in Israele. Per l’occasione, ha fatto sapere la scrittrice accettando il premio, Oates farà in primavera il suo primo viaggio in Israele. Per la giuria del Jerusalem Prize (Omri Herzog, Shimon Adaf e Tamar Hess, quest’ultimo presidente) Joyce Carol Oates rappresenta “una voce inconfondibile” nel panorama letterario americano, continuando “a sorprendere i lettori con elaborate narrazioni e variazioni tematiche”. “La sua scrittura, che corrisponde alla grande letteratura americana – aggiunge la giuria – deriva da un’inesauribile riserva di ricca immaginazione: in ogni libro indaga su un nuovo territorio sconosciuto”. (Pam/AdnKronos)