In questi giorni le università statunitensi sono
luoghi spesso ostili per gli studenti israeliani o di religione ebraica. Il
conflitto israelo-palestinese negli anni ha alimentato dibattiti tra studenti e
in generale nella comunità accademica, ma da quando è scoppiata la guerra le
università statunitensi, anche le più prestigiose, hanno dovuto affrontare
episodi di antisemitismo collegati al conflitto.
Mercoledì 11 ottobre, alla Columbia University uno
studente israeliano di 24 anni è stato picchiato con un bastone all’uscita di
una delle biblioteche universitarie da una ragazza di 19 anni. Lo studente,
insieme ad alcuni amici, stavano affiggendo volantini con le foto ed i nomi
degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas quando la ragazza, sostenendo di essere
ebrea, ha chiesto di aiutare. Nel pomeriggio la stessa ragazza, con il volto
coperto, è stata vista strappare i volantini affissi la mattina. È così
iniziato un litigio con lo studente che è stato picchiato dalla ragazza armata
di un bastone. Il New York Post ha segnalato sempre alla Columbia University
che alcuni ex soldati sono stati bullizzati in chat da studenti che gli hanno
mandato foto di vermi e parassiti.
In California, alla Standford Univeristy un
insegnante è stato sospeso dopo aver chiesto in classe a 3 studenti ebrei e
israeliani di identificarsi, prendere le proprie cose e mettersi in un angolo
della stanza per poi dirgli, secondo quanto riportato da Foward, che “Questo è
ciò che Israele fa ai palestinesi. Sapete quante persone sono state uccise con
la Shoah? I colonizzatori hanno ucciso più di 6 milioni di persone e Israele è
un colonizzatore”. L’insegnante, un
assistente, è stato sospeso.
Domenica 8 ottobre, 30 organizzazioni studentesche
di Harvard hanno firmato una lettera che sosteneva che “ il regime israeliano è
interamente responsabile della violenza in corso” e che “ solo il regime di
apartheid è da ritenere responsabile [per quanto avvenuto]”, facendo
riferimento al brutale attacco del giorno precedente, quando uomini, donne,
anziani, bambini e neonati sono stati assassinati dai terroristi di Hamas. La
lettera ha suscitato forti critiche dal mondo accademico e politico
statunitense, tanto che alcuni CEO hanno annunciato di non voler assumere i
sottoscrittori del comunicato. La presidente di Harvard, Claudine Gay, ha
condannato l’attacco di Hamas e ha parlato di “atrocità di terroristi”,
ricordando che gli studenti hanno il diritto di parlare a nome proprio e non a
nome dell’Univeristà.
Il timore di episodi di discriminazione preoccupa la
George Washington University dove la Presidente Ellen M. Granberg ha avvisato
che non saranno tollerate violenze e discriminazioni contro membri delle
comunità ebraiche e palestinesi.
Gli studenti ebrei e le comunità studentesche
ebraiche esprimono preoccupazione, sono allerta e nervose, tanto che durante
una veglia con le candele, un forte suono non lontano dal centro Chabad della
University of Florida è stato scambiato per il suono di uno sparo.