La tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che si svolgera’ dal 18 al 28 ottobre 2018 presso l’Auditorium Parco della Musica si annuncia ricca di novità e di prime cinematografiche. Molto spazio sarà dedicato alla ‘Memoria’.
Si inizierà con due proiezioni inserite fra le preaperture della Festa del Cinema, in collaborazione con Roma Capitale, Fondazione Museo della Shoah e Istituto Luce Cinecitta’. Si tratta di, ‘La retata. Roma, 16 ottobre 1943’ di Ruggero Gabbai, docufilm che ricostruisce il rastrellamento del Ghetto di Roma, attraverso dichiarazioni di testimoni e documenti, le tappe di questo doloroso capitolo, il primo grande arresto di massa degli ebrei nel nostro Paese, sfociato poi nella deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz. Poi proiezione, ad ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziali, del documentario ‘1938 – Quando scoprimmo di non essere piu’ italiani’ di Pietro Suber che affronta le vicende di italiani, ebrei e non, durante il periodo che va dalla pubblicazione dei provvedimenti emanati dal regime fascista (1938) alla fase delle deportazioni dall’Italia (1943-1945).
Durante la Festa del Cinema, sara’ poi presentato ‘Who Will Write Our History’ di Roberta Grossman, prodotto da Nancy Spielberg e basato sull’omonimo libro di Samuel Kassow: il documentario racconta le vicende dello storico Emanuel Ringelblum che realizzo’, in segreto, all’interno del ghetto di Varsavia, un archivio che si e’ poi rivelato uno dei piu’ importanti relativi all’Olocausto. Si terra’, infine, un omaggio al cinema di Claude Lanzmann con la proiezione di ‘Sobibor – 14 ottobre 1943, ore 16.00’. Noto per il suo impegno nel racconto dell’Olocausto, autore del grandioso film ‘Shoah’, Lanzmann firma un documentario sull’unica vittoriosa rivolta di ebrei internati nei campi di concentramento. A Sobibor, dove i prigionieri venivano sterminati appena dopo il loro arrivo, un piccolo gruppo di detenuti, sotto la guida di un capitano ebreo dell’Armata Rossa, decise di uccidere i pochi tedeschi che presidiavano il campo.