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    Ricollocata ‘Seconda Casa. Gerusalemme-Roma’ dell’artista israeliano Ullman

    Ricollocata a Piazza di Monte Savello a Roma, proprio accanto al quartiere ebraico, l’opera del celebre artista israeliano Micha Ullman “Seconda Casa. Gerusalemme-Roma”. La scultura ambientale, originariamente scavata nella pietra nera del marciapiede di via del Foro Olitorio, era stata rimossa per il rifacimento del selciato urbano.
    L’iniziativa è stata promossa dall’Assessorato alla Cultura e il I Municipio di Roma Capitale, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’Ambasciata d’Israele in Italia e la Comunità Ebraica di Roma.
    A suggellare l’evento, una cerimonia svolta oggi alla presenza dell’Ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar, del Presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun, della Vicepresidente Cer Antonella Di Castro, dell’Assessore alla Memoria della Cer Daniele Massimo Regard, della direttrice del Centro di Cultura Ebraica Giorgia Calò e dell’Assessora alla Cultura del I Municipio Giulia Silvia Ghia.
    “L’opera di Ullman – ha detto la direttrice Calò – è stata realizzata per la Giornata della Memoria nel 2004. È appena percettibile, intagliata nella pietra a forma di clessidra e rappresenta due case stilizzate, Roma e Gerusalemme, unite in un punto comune a simboleggiare un dialogo millenario”. “Il titolo ‘Seconda Casa’ – aggiunge Calò – sta a rappresentare, nella cultura ebraica, il Secondo Tempio di Gerusalemme, distrutto nel 70 e.v. dall’Imperatore Tito, fatto che significò il grande esilio del popolo ebraico e diede inizio alla più antica diaspora occidentale”.
    Il Presidente Fadlun nel suo intervento ha ricordato la simbologia delle date: “Come Gerusalemme e Roma sono unite in una sorta di clessidra quando scorre l’acqua, che è vita, così le due città sono accomunate nel destino delle date così simili. Ieri, 4 giugno, abbiamo ricordato e celebrato la Liberazione di Roma dall’occupazione nazifascista; oggi, 5 giugno, è Yom Yerushalaim, giorno in cui si commemora la riunificazione di Gerusalemme sotto la bandiera israeliana”. “Il 5 giugno – ha aggiunto il Presidente – ricordiamo anche il pogrom di Libia l’ultimo grande pogrom del ‘67, che ha segnato la fine della comunità ebraica in Libia e l’inizio di una nuova vita e speranza qui a Roma, dove la mia comunità è stata accolta e ha potuto abbracciare la democrazia”.
    L’Assessora Ghia ha sottolineato il riposizionamento corretto dell’opera adiacente alla targa. “E’ una clessidra, quindi deve invitare a prendere tempo per comprendere tutte le simbologie che ci sono dietro”.
    “Siamo lieti di poter restituire al nostro territorio, di cui siamo certi che la presenza storica della Comunità Ebraica continuerà a rappresentare una componente essenziale, quest’opera così simbolica e suggestiva del rapporto millenario tra le due Città”, ha affermato in una nota Lorenza Bonaccorsi, Presidente del Municipio Roma I Centro.

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