Sono giorni
di estrema gioia ed euforia per la città di Napoli. C’è nell’aria quel sentore
di festeggiamenti per uno scudetto che potrebbe arrivare molto presto. Un
riconoscimento legato ad un luogo magico, dove si sente il calore del prossimo
e l’odore del mare. È proprio alla città di Napoli che è legata questa vicenda,
il cui protagonista è l’affascinante figura di Giorgio Ascarelli, mecenate,
imprenditore ma soprattutto storico fondatore del Napoli Calcio e costruttore,
nel 1929, del primo stadio del Napoli, lo “Stadio Vesuvio”. Un sogno che non
fece in tempo a vedere realizzato, in quanto sparì prematuramente nel 1930. Lo
stadio venne ribattezzato successivamente “Stato Partenopeo” e, anche se il
popolo di Napoli lo volle sempre dedicare al suo fondatore, il regime fascista si
rifiutò categoricamente di dedicare uno stadio ad un cittadino di religione
ebraica. Nel 1942 lo Stadio Partenopeo venne distrutto definitivamente a causa
dei bombardamenti sulla città, e di Ascarelli rimase solo il ricordo.
“Di Giorgio
Ascarelli esistevano solo alcune foto, ora siamo invece riusciti a ritrovare
questi film familiari girati nella villa di Posillipo – spiega a Shalom il
giornalista Claudio Della Seta, a cui si deve il merito del suggestivo
ritrovamento – Si tratta dunque delle prime immagini cinematografiche tuttavia,
il progetto è molto più ampio. Tutto nasce da questi film rarissimi, girati da
Salvatore Di Segni nel 1923, film che ho digitalizzato successivamente nel
2014. Non si tratta solo dei più antichi film di famiglie ebraiche in Italia,
ma in generale dei più antichi film amatoriali girati in generale nel nostro Paese.
Da questi video, che sono stati proiettati in tutto il mondo da Yad Vashem a
New York, è partita una ricerca, per rintracciare i parenti di Salvatore Di
Segni. Ed è grazie ai discendenti, che
sono riuscito a ritrovare in Argentina tutti i film girati negli anni
successivi. Di questi film, tutte bobine da 16 millimetri in un formato semi
professionale, ne avevo isolato uno da cui è nato il mio docufilm ‘Una giornata
particolare’”.
È infatti
da poco disponibile sul “Portale degli Antenati” un primo ciclo di film di
famiglia degli oltre 10.000 conservati dal CSC-Archivio Nazionale Cinema
Impresa d’Ivrea. E tra questi sarà possibile vedere il montaggio dedicato ad
Ascarelli. Le bobine a lui dedicate, girate il 1928 e il 1929, sono parte del
Fondo Di Segni di proprietà di Daniela Di Segni e di Gabriel Sagel. Sono
frammenti di storia, di memoria che si dipanano in tre minuti di video e rubano
al tempo uno scatto del passato. Recuperati da Della Seta tra l’Italia e
l’Argentina con l’Archivio Nazionale Cinema Impresa e la Fondazione Centro di
Documentazione Ebraica Contemporanea – CDEC questi film raccontano di un tempo
passato, un fermo immagine unico delle comunità ebraiche in Italia. Con un
totale di circa 10.000 film di famiglia, questo progetto testimonia la storia
sociale delle famiglie del Novecento. Con il prezioso contributo di Claudio
Della Seta, nel 2019 CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea e la
Fondazione CDEC di Milano, in collaborazione con il Memoriale della Shoah di
Milano, la Comunità ebraica di Torino, la Fondazione Museo della Shoah di Roma
e il MEIS di Ferrara, hanno dato vita ad una campagna volta a raccogliere,
catalogare e digitalizzare i materiali video delle famiglie ebraiche italiane.
Ascarelli compare infatti nelle riprese di Salvatore di Segni, un video di tre
minuti capace di restituire al mondo un personaggio importante della storia
ebraica italiana.
“Il fondo
di Salvatore Di Segni è sicuramente il più vasto che c’è, conta circa 37 bobine ed è un fondo davvero molto
eclettico. Di Segni, era un industriale nato a Roma nel 1879, si era trasferito
a Milano nel 1917 diventando un importante industriale tessile. Nel ‘38, si
sposta alla volta di Como per arrivare poi in Svizzera nel 1943 – racconta
Della Seta – Essendo una famiglia facoltosa, il fondo archivistico raccoglie
tutto: dai viaggi in Europa alle corse automobilistiche”.
Ad oggi
sono stati raccolti circa 1000 film, per oltre 120 ore di materiale girato tra
il 1928 e il 1984 da ebrei italiani. Alcuni tra i più antichi di questi
filmati, dal 6 aprile saranno disponibili sul Portale Antenati, ideato e
realizzato dalla Direzione generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli
Archivi.