Israele avrà ancora tra i suoi accusatori più acerrimi un altro commissario dell’ONU che più spesso in passato lo ha messo sotto un ingiusto “processo”. La ex giudice Sud africana Navi Pillay sarà infatti a capo della commissione di inchiesta sui presunti crimini commessi durante l’ultimo conflitto di maggio tra israele e Hamas.
La commissione d’inchiesta era stata istituita a maggio ed avrà un mandato molto ampio, come mai prima d’ora. Israele ha già fatto sapere che non collaborerà con la commissione.
I lavori della commissione si concluderanno tra un anno ma visti i presupposti sono già intuibili quali saranno i risultati. L’ampio mandato e le basi su cui la commissione era nata già lasciavano ampiamente intendere che Israele sarà accusata di crimini di guerra. L’assegnazione dell’incarico di capo della commissione ad una storica detrattrice di Israele ne è solamente la conferma.
Infatti nel periodo in cui Navi Pillay ha ricoperto l’incarico di Alto Commissario per i Diritti Umani dal 2008 al 2014 ha istituito ben 4 commissioni di verifica dei fatti in Israele tra cui il noto rapporto Goldstone che muoveva pesanti accuse ad Israele e che diversi anni dopo è stato smentito dallo stesso relatore del rapporto, Richard Goldstone. Mai nessun altro Paese al mondo è stato messo sotto accusa, continua e ingiustificata, come Israele.