Shai Doron: entrambi i nomi in ebraico significano “dono”. Questo ha rappresentato Shai per Yerushalàim: un dono per la sua città, che lui ha amato profondamente e a cui ha dedicato la sua vita. Anche il 29 luglio era a Londra per la Jerusalem Foundation, quando è scomparso prematuramente.
È difficile parlare al passato di una persona che fino a una settimana fa gestiva direttamente con entusiasmo ed energia le numerose iniziative e le attività della Fondazione in tutta la città di Gerusalemme.
Chi era Shai Doron? “Io sono Gerusalemme”, diceva Shai sorridendo, quando presentava la sua visione sul futuro di Gerusalemme e i progetti della Jerusalem Foundation.
Per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorare con lui, Shai era un uomo saggio, sempre sorridente, che sapeva unire capacità e competenza a intelligenza, intuito e grande umanità. Shai ha profondamente amato Yerushalaim, la città in cui è nato e cresciuto, credendo fermamente che il suo fascino e la sua forza risiedano nel pluralismo, nella diversità e nella coesione dei suoi abitanti. Shai ha dedicato la sua vita lavorando per Gerusalemme con dedizione impegno. Ha lavorato per anni a fianco del sindaco Teddy Kollek. Ma la sua vera passione erano i parchi e la natura, che considerava come luoghi di incontro tra le persone e di contatto tra le persone e la natura: è stato tra i fondatori del Giardino zoologico biblico, trasformandolo in uno dei siti più visitati in Israele; è stato uno degli ideatori dell’Acquario di Gerusalemme, ha collaborato attivamente alla creazione del Gan Guru, il parco di canguri nella valle di Bet Shean; il Parco delle Gazzelle al centro di Gerusalemme era uno dei progetti che aveva più a cuore. Grande sportivo e amante dello sport, sosteneva attivamente i progetti sportivi inclusivi e i tornei tra le squadre di tutta la città, che rappresentano momenti d’incontro tra i giovani di tutte le appartenenze. Considerava i giovani la speranza per il futuro della città, e ha favorito la nascita di numerose iniziative per la formazione, il volontariato e la leadership civica. Attraverso la Jerusalem Foundation, ha aiutato le istituzioni culturali e artistiche ad affrontare e superare il periodo del Covid e della terribile guerra che stiamo vivendo. All’indomani del sette ottobre ha subito messo a disposizione degli sfollati e delle fasce più deboli della popolazione le risorse della Jerusalem Foundation, grazie all’aiuto di amici da tutto il mondo.
In questi giorni i messaggi di cordoglio sono arrivati dai teatri, dalle organizzazioni per i disabili, dalla società per la protezione dell’ambiente, dai musei, dalle scuole di musica, ma anche dagli amici della Jerusalem Foundation da ogni parte del mondo. Ogni messaggio conteneva qualche aneddoto personale, perché Shai era così: riusciva a toccare il cuore delle persone.
Il sindaco Moshè Leòn ha appreso con dolore la tragica notizia: “Yerushalàim si separa con sorpresa e grande tristezza da uno Yerushalmi, un gerosolomitano in tutte le 248 parti del suo corpo, che ha fatto tanto per la nostra città, nei diversi incarichi che ha svolto con grande dedizione e successo nel corso degli anni. Ovunque andasse, lasciava la sua impronta di uomo cordiale, attento, professionale e sensibile, che con il sorriso a lui peculiare e i suoi modi gentili, sapeva far incontrare le persone e le diverse comunità, mediare e avvicinarle tra loro”.
Shai lascia un grande vuoto e sentiremo enormemente la sua mancanza. Ma ci lascia anche la sua visione e il suo amore per Gerusalemme e per tutti i suoi abitanti.
Che il suo ricordo sia di benedizione e di esempio.