Il Chelsea Football Club, il Peres Center for Peace and Innovation e l’Israel Football Association (IFA) hanno stretto un accordo che estende l’iniziativa Playing Fair, Leading Peace al programma Say No to Antisemitism, promosso dal prestigioso club inglese, al fine di contrastare l’antisemitismo, il razzismo e la discriminazione.
Come riporta il Jpost, l’iniziativa, finanziata dal patron del Chelsea F.C., l’imprenditore russo-israeliano Roman Abramovich, verrà diffusa in Israele, dove bambini ebrei e arabi saranno coinvolti in sessioni di allenamento di calcio. “Questa iniziativa consentirà ai giovani di comprendere i valori del rispetto e del fair play nel calcio per promuovere tolleranza, unità e inclusione nella società” ha affermato il presidente del Chelsea Bruce Buck.
Il club calcistico inglese ha iniziato la collaborazione con l’IFA ed il Peres Center nel 2019, quando la squadra femminile del Chelsea si recò nello Stato ebraico, dove le atlete coinvolsero delle giovani studentesse nel gioco del calcio.
La nuova partnership con il prestigioso club permetterà di raggiungere più di mille bambini arabi ed ebrei in Israele per la stagione calcistica 2021/2022. Il progetto comprende la formazione di allenatori, che alleneranno i ragazzi nelle scuole miste israeliane.
Non è la prima volta che Roman Abramovich finanzia progetti che hanno l’obiettivo di celebrare gli ebrei nello sport. Lo scorso anno, infatti, ha promosso una mostra sugli atleti ebrei che morirono durante la Shoah, dal titolo “49 Flames – Jewish Athletes and the Holocaust”, realizzata dall’artista israeliano Solomon Souza.
“Questa innovativa collaborazione testimonia la convinzione che il calcio sia un ponte che unisce non solo in campo ma ovunque” – ha affermato il presidente dell’IFA Oren Hasson – “Nessuna barriera, naturale o artificiale, impedirà un futuro comune a tutti noi nel campo di calcio e in ogni altro aspetto della vita”.