Per aprire questa nuova rubrica sui diversi artisti ebrei del
panorama musicale internazionale, poco conosciuti ai più, è impossibile non
parlare di Matthew Paul Miller, meglio noto come Matisyahu, cantante, rapper nonché
attore statunitense.
Appartenente ad una famiglia ebrea liberale, Matthew dovette
affrontare le regole di una religione che non accettava e riteneva troppo
costrittiva. I suoi genitori decisero di mandarlo così alla scuola ebraica per
prepararlo al proprio bar mitzvah (maggiorità religiosa, ndr.), scelta che
peggiorò la situazione di Matthew che a 14 anni si avvicinò alla cultura
hippie, trovandosi spesso sotto l’effetto di allucinogeni e droghe pesanti.
All’età di 16 anni, Matthew parte per il suo primo viaggio in
Israele, esperienza molto significativa che risulterà fondamentale per
l’artista, che si avvicina alla religione ebraica ortodossa fino a quando, nel
2001, non avviene la sua completa conversione. Divenuto un membro della
comunità ortodossa Chabad Lubavitch, si trasferisce nel quartiere Crown Heights
a Brooklyn, New York. Matthew trasforma il suo nome nella versione ebraica
Matisyahu, che diventerà anche il suo nome d’arte, e si dedica allo studio
della Torah e approfondisce le proprie conoscenze del mondo religioso ebraico,
cominciando anche le prime esperienze musicali.
Inizia a calcare le scene internazionale solamente nel 2006,
con il suo secondo album, Youth, che ha scalato le classifiche arrivando al
quarto posto nella classifica Billboard, famosa classifica nel mondo musicale,
e con una media di 100.000 copie vendute alla settimana. Nell’album si trovano
alcune delle canzoni più conosciute dell’artista statunitense, su tutte,
Jerusalem. Nello stesso anno durante un concerto a Tel Aviv, Matisyahu si è
esibito con Sting in una cover della hit dei Police Message in a bottle.
Negli anni successivi pubblica altri due album, Light, nel
2007, nel quale si trova la famosa canzone One Day, inno alla pace coverizzata
anche dai Maccabeats, e nel 2014 Spark Seeker, nel quale si trova Sunshine e
anche una cover della canzone di Bob Marley, Buffalo Soldier.
Il sound di Matisyahu, è considerato da molti unico, con una
fusione di tonalità reggae e hip hop, e assoli di chitarre tipici del rock and
roll, riesce a fondere alla perfezione le sonorità di un genere nato in
Giamaica con le tonalità rock and roll e soprattutto i testi ispirati dalla
propria vita privata, alla cultura ebraica e alla Torà.