La domanda del direttore di Shalom Ariela Piattelli arriva
diretta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza
stampa di fine anno. “Il 27 gennaio sarà il giorno della Memoria, oggi viviamo
in Italia e in Europa una recrudescenza di antisemitismo che lei ha più volte
condannato, cosa intende fare il governo per combattere questa piaga?”.
diretta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza
stampa di fine anno. “Il 27 gennaio sarà il giorno della Memoria, oggi viviamo
in Italia e in Europa una recrudescenza di antisemitismo che lei ha più volte
condannato, cosa intende fare il governo per combattere questa piaga?”.
La risposta è altrettanto chiara. “A me colpisce
moltissimo che per paradosso le immagini atroci del 7 ottobre degli attacchi di
Hamas su civili inermi abbiano prodotto una recrudescenza dell’antisemitismo in
tutto l’occidente, vuol dire che covava sotto la cenere – dice la premier
Meloni. “Vuol dire che forse noi abbiamo sottovalutato soprattutto le forme
contemporanee di antisemitismo che sono quella mascherata da critica verso
Israele così come quella legata ad un certo fondamentalismo islamico. Una valutazione
seria sul fatto che si è messa qualche volta la testa sotto la sabbia va fatta.
Quando è stata votata la commissione Segre noi abbiamo presentato emendamenti
chiedendo ad esempio che si fosse più chiari, che si potesse citare il diritto
di Israele a esistere e non passarono per calcolo politico”.
moltissimo che per paradosso le immagini atroci del 7 ottobre degli attacchi di
Hamas su civili inermi abbiano prodotto una recrudescenza dell’antisemitismo in
tutto l’occidente, vuol dire che covava sotto la cenere – dice la premier
Meloni. “Vuol dire che forse noi abbiamo sottovalutato soprattutto le forme
contemporanee di antisemitismo che sono quella mascherata da critica verso
Israele così come quella legata ad un certo fondamentalismo islamico. Una valutazione
seria sul fatto che si è messa qualche volta la testa sotto la sabbia va fatta.
Quando è stata votata la commissione Segre noi abbiamo presentato emendamenti
chiedendo ad esempio che si fosse più chiari, che si potesse citare il diritto
di Israele a esistere e non passarono per calcolo politico”.
A questo proposito, Meloni annuncia anche un cambio alla
guida dell’organismo preposto a combattere l’antisemitismo. “Il prefetto
Pecoraro si è dimesso per ragioni personali dal suo incarico” di
coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo, “siamo in procinto
di nominare il generale Angelosanto, già capo del Ros”, una figura
“molto autorevole per occuparsi di questa materia”.
guida dell’organismo preposto a combattere l’antisemitismo. “Il prefetto
Pecoraro si è dimesso per ragioni personali dal suo incarico” di
coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo, “siamo in procinto
di nominare il generale Angelosanto, già capo del Ros”, una figura
“molto autorevole per occuparsi di questa materia”.
“Sul piano della sicurezza, abbiamo lavorato con il ministro
Piantedosi che ringrazio per questo lavoro soprattutto per mettere in sicurezza
i luoghi sensibili, le nostre comunità ebraiche in Italia”. Ma per Meloni non
basta. “Bisogna lavorare sul piano culturale. E forse la cosa più intelligente
che possiamo fare soprattutto verso le nuove generazioni è far conoscere cosa
sia Israele. Quando ero ministro della gioventù, noi abbiamo attivato il
servizio civile in Israele. Chiaramente non è questo il momento. È una di
quelle iniziative che possono aiutare a conoscere meglio una realtà che molto
spesso è vittima di stereotipi, c’è un racconto che vedo molto diverso dalla
realtà che conosco. E forse aiutare più giovani a conoscere quella realtà, può
aiutare a combattere culturalmente il fenomeno tragico dell’antisemitismo”.
Piantedosi che ringrazio per questo lavoro soprattutto per mettere in sicurezza
i luoghi sensibili, le nostre comunità ebraiche in Italia”. Ma per Meloni non
basta. “Bisogna lavorare sul piano culturale. E forse la cosa più intelligente
che possiamo fare soprattutto verso le nuove generazioni è far conoscere cosa
sia Israele. Quando ero ministro della gioventù, noi abbiamo attivato il
servizio civile in Israele. Chiaramente non è questo il momento. È una di
quelle iniziative che possono aiutare a conoscere meglio una realtà che molto
spesso è vittima di stereotipi, c’è un racconto che vedo molto diverso dalla
realtà che conosco. E forse aiutare più giovani a conoscere quella realtà, può
aiutare a combattere culturalmente il fenomeno tragico dell’antisemitismo”.