“Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”. Queste le parole della senatrice Liliana Segre al Memoriale della Shoah di Milano, lo riporta il Corriere della Sera. “Non usiamo più questa parola spaventosa” ha aggiunto la senatrice durante il convegno ‘L’aumento e il cambiamento dell’antisemitismo dopo il 7 ottobre’, organizzato dalla Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea – Cdec. Segre si è inoltre definita triste e pessimista alla luce del rigurgito antisemita che ha coinvolto l’Italia e il mondo intero, a partire dagli atti atroci del 7 ottobre.
Secondo i dati dell’Osservatorio antisemitismo del Cdec, nel 2023 sono stati 454 i casi di violenza contro gli ebrei in Italia. L’aumento si è amplificato notevolmente dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre. I dati rivelano inoltre che sono state circa 259 le manifestazioni di odio segnalate sul web. Non mancano le aggressioni fisiche o gli atti vandalici con scritte sui muri che incitano all’odio antisemita. Alla luce di questo quadro preoccupante la Segre si è definita sconvolta. “La gioventù va nelle università a gridare. In pochi hanno studiato. Cosa si può fare? Quando ho cominciato ad andare nelle scuole e negli atenei, i ragazzi mi ascoltavano e facevano domande anche molto interessanti, in me aprivano degli orizzonti”. La Senatrice, che vive ormai sotto scorta da anni, ha ricevuto, a partire dal 7 ottobre, numerosissime minacce e insulti.
“I miei carabinieri sono i nipoti ideali e i miei amici del cuore. Quando l’allora ministra degli Interni Luciana Lamorgese mi disse dei pericoli che correvo e che sarebbe stato necessario vivere scortata, io temevo che in questo modo si stesse limitando la mia libertà. Dopo aver fatto tanto per conquistarla – ha aggiunto Segre – Una delle frasi più frequenti è “Purtroppo Hitler non ti ha ucciso”. Insulti forti, seguiti spesso da minacce di morte, che la senatrice riceve ormai quotidianamente. “Ma in fondo, alla mia età non si può pensare di avere un lungo futuro davanti” ha concluso Liliana Segre sorridendo. Un sorriso dolce amaro, che fa riflettere.