E’ difficile credere che la nostalgia abbia dei sapori eppure, per Arianna Di Genova, la nostalgia di Natalia Ginzburg era speziata. “Quel romanzo – scrive Di Genova a proposito di “Lessico famigliare”, uno dei più conosciuti romanzi della Ginzburg – raccontava cose lontanissime dalla mia realtà, descriveva una città dove non ero mai stata, presentava persone importanti che all’epoca non conoscevo, trascinava l’impegno politico, il fascismo, la Resistenza dentro il fluire dell’esistenza quotidiana. Portava la storia a pranzo, sulle tovaglie a quadri”. E’ a questa suggestione dell’adolescenza che Di Genova ha pensato scrivendo “Natalia Ginzburg – vocazione scrittrice” (edito da La nuova frontiera junior), biografia di una delle più significate intellettuali italiane destinata a ragazzi, a giovani adulti e anche ad adulti che magari vogliano fare un ripasso prima di affrontare “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” di Sandra Petrignani (edito da Neri Pozza) entrato nella cinquina del premio Strega di quest’anno – insieme, ci fa piacere ricordarlo, a “Questa sera è già domani” (Edizioni e/o) di Lia Levi, storica direttrice di Shalom.
Con la grazia che contraddistingue la sua scrittura Di Genova racconta l’ universo culturale torinese degli anni del fascismo – un mondo che incrocia spesso protagonisti e mondo ebraico – e una grafica leggera, in un gentile violetto che riprende le illustrazioni di Giulia Rossi, alterna il testo a citazioni tratte dai lavori della Ginzburg: “quando siamo felici, la nostra fantasia ha più forza, quando siamo infelici agisce allora più vivacemente la nostra memoria”. Un racconto puntuale, in prima persona, che fa venire voglia di leggere i libri di Natalia Ginzburg.