“Dove vai tu, io vado”, disse Ida Straus a suo marito Isidor, a bordo del Titanic. I due, che avrebbero avuto la possibilità di salvarsi salendo su scialuppa di salvataggio, decisero di rimanere insieme fino alla fine condividendo lo stesso destino. Il corpo di Isidor venne trovato, mentre quello di Ida no. Lui aveva 67 anni e lei 63, erano sposati da oltre quaranta anni e avevano sette figli.
La fatidica scelta di Ida Straus è presente nella nuova mostra che ha aperto a Union Square a Manhattan, “Titanic: The Exhibition”. La mostra presenta una grande immagine dei due passeggeri di prima classe e un monumento di Isidor, comproprietario di Macy’s e che ha prestato servizio per poco più di un anno al Congresso come democratico per il 15° distretto di New York.
Nel film di James Cameron del 1997 sulla storia del “Titanic”, si vede una coppia che si stringe l’un l’altra mentre giace a letto e le acque si riversano dentro la loro stanza. In realtà, i due erano sul ponte della nave. Cameron fece girare la scena con il dialogo tra Ida Straus ed Isidor sul ponte, ma venne scartata nel montaggio finale del film.
All’interno della mostra sono presenti piatti, tazze e posate kasher, oltre a un piatto identificato come kasher, mentre un coltello ha la stessa parola e “latte” incisi sul manico. Sebbene non siano stati recuperati dal Titanic stesso, sono stati utilizzati da un transatlantico simile, il White Star Line. Si pensa quindi che piatti kasher fossero presenti anche sul Titanic.
Sono presenti anche le riproduzioni di alcune sale del transatlantico e numerose storie di altri passeggeri, sia sopravvissuti che vittime, come quella a cui si è ispirato il film di Cameron, la storia di Katie Phillips ed Henry Morley, che pur sposati con altre persone ebbero una relazione tra loro. Il loro piano era di fuggire e trasferirsi in California, ma solo lei si salvò. All’interno della mostra sono presenti la collana, la valigia, le chiavi e la borsa di Katie Philips.