La Stanford University, prestigioso college statunitense, ha chiesto scusa aver limitato l’ammissione di studenti ebrei circa 60 anni fa. Mercoledì infatti, il presidente dell’università Marc Tessier-Lavigne ha annunciato i risultati di un rapporto della task force che mostrava come “genitori, amici di candidati, ex alunni e amministratori fiduciari” venissero regolarmente fuorviati quando gli veniva chiesto delle pratiche di ammissione alla scuola. La task force, composta da docenti, personale, amministratori fiduciari, ex alunni e studenti della Stanford University.
In una nota del 1953, scritta da Fred Glover, l’assistente dell’allora presidente Wallace Sterling, affermava che l’accettazione di candidati dalle scuole superiori di Beverly Hills e Fairfax di Los Angeles avrebbe portato a “una marea di domande ebraiche”. Entrambe le scuole avevano una popolazione studentesca ebraica dal 95% al 98% all’epoca.
Da questo rapporto si è così evinto che il direttore delle ammissioni Rixford Snyder aveva posto fine al reclutamento nelle due scuole superiori. Tuttavia non viene specificato se questo comportamento da parte dell’università sia stato intrapreso con altre scuole superiori.
“A nome della Stanford University desidero scusarmi con la comunità ebraica, e con tutta la nostra comunità universitaria, sia per le azioni documentate in questo rapporto per sopprimere l’ammissione di studenti ebrei negli anni ’50, sia per le smentite da parte dell’università nel periodo che seguì”, si legge in una nota che il presidente Tessier-Lavinge ha inviato a livello universitario. “Queste azioni erano sbagliate. Erano dannose. E non sono state riconosciute per troppo tempo” ha aggiunto, definendo quelle pratiche “tristi e profondamente preoccupanti”.
L’università prevede di “riconoscere pubblicamente e scusarsi per le azioni volte a sopprimere le ammissioni ebraiche e fuorviare le persone che ne hanno chiesto informazioni”e di migliorare la vita ebraica nel campus: conducendo uno studio completo per affrontare i bisogni della comunità, affrontando i pregiudizi contro gli ebrei attraverso corsi di formazione e programmi di inclusione e rispettando una risoluzione del 2019 nel quale veniva chiesto all’università di riconoscere l’antisemitismo all’interno del suo campus.
Inoltre verrà allineato il calendario accademico per accogliere le festività ebraiche, soddisfacendo così le esigenze religiose e culturali degli studenti e cooperando con la Stanford Hillel, che è la più grande organizzazione indipendente a Stanford che serve gli studenti ebrei nel campus.