Alle 4.30 ora italiana si sono udite esplosioni vicino alla città iraniana di Isfahan. Obiettivo dell’attacco una base aerea militare, secondo delle fonti in Iran intervistate dal New York Times.
La portata del danno non è chiara e i media iraniani stanno minimizzando l’apparente ritorsione. Infatti, ancora non c’è stata alcuna conferma ufficiale di un attacco da parte delle autorità israeliane. Tuttavia, secondo alcune fonti anonime statunitensi e israeliane, lo Stato ebraico ha effettuato l’attacco.
“Un segnale all’Iran che Israele ha la capacità di colpire all’interno del Paese”. È quanto affermato da una fonte israeliana al Washington Post, commentando l’attacco di stanotte. La dichiarazione è stata ripresa anche dal quotidiano israeliano Haaretz. Tuttavia, ufficialmente Israele non assumerà la responsabilità dell’attacco in Iran “per ragioni strategiche”. Lo scrive il Jerusalem Post, citando “fonti israeliane”, che hanno detto informalmente “Occhio per occhio, dente per dente. Israele ha reagito laddove è stato attaccato”.
Secondo una fonte all’interno dell’amministrazione Biden, Israele aveva avvisato gli Stati Uniti che avrebbe compiuto ritorsioni contro l’Iran nei prossimi giorni, lo riferisce la Cnn. “Non abbiamo approvato la risposta”, ha detto la fonte.
L’attacco è avvenuto attraverso l’utilizzo di droni pilotati da “infiltrati” dall’interno dell’Iran, secondo i media locali. La base colpita ospita da tempo la flotta iraniana di F-14 Tomcat di fabbricazione americana, acquistati prima della rivoluzione islamica del 1979. Nella zona di Isfahan ci sono anche siti associati al programma nucleare iraniano, compreso il sito sotterraneo di arricchimento di Natanz, che, secondo quanto riferisce l’Aiea, non è stato colpito.
Un alto funzionario iraniano ha affermato che Teheran non prevede una ritorsione immediata, dopo l’azione militare di stanotte. Lo scrive l’agenzia russa Tass.