Come descritto abbondantemente e con dovizia di particolari e riferimenti biblici dal Rabbino Capo di Roma Rav Riccardo Di Segni, il tema dell’ecologia, del rispetto della terra e la preservazione dell’ecosistema sono al centro della vita ebraica fin dai tempi di Abramo nostro padre. Le stesse preghiere ebraiche fanno continuo riferimento alla preservazione del pianeta perché esso diventi una risorsa di vita per l’essere umano e non gli diventi ostile. Allo stesso tempo potremmo pensare a come l’uomo, sentendosi invincibile, abbia pensato di poter manipolare ed appropriarsi delle risorse naturali e alla stessa stregua, durante la pandemia, abbiamo capito come il genere umano si sia fatto trovare impreparato allo stravolgimento della salute e del suo benessere, ritenendosi invincibile ed inattaccabile. È bastato un virus del quale ancora non sappiamo l’origine esatta per vincere tutte le nostre certezze e minare la nostra sensazione di invulnerabilità, facendo crollare le nostre convinzioni dettate dai progressi della scienza e della ricerca. Il messaggio che ci manda l’universo in tal senso ci obbliga a ridimensionare le ambizioni di poter governare la natura, mentre corre l’obbligo di rispettarla; in campo medico dobbiamo affidarci con umiltà alla scienza ricordando che l’uomo non può e non deve stravolgere il corso della natura, ma rispettarne i tempi e i ritmi. In questo l’osservanza ebraica dello shabbat che ci obbliga a rispettare il tempo del riposo dal tramonto del venerdì al tramonto del sabato, non permettendoci minimamente di intervenire con qualsiasi modifica nell’ordine naturale delle cose e ci impone di fermarci, è un grande insegnamento ed è un messaggio forte e chiaro dato al genere umano.