Nonostante la difficile situazione dovuta al terribile attacco di Hamas del 7 ottobre, lo sport non si è fatto intimidire dal terrorismo. Proprio in questi giorni si sono infatti tenuti i Giochi Maccabi di Buenos Aires, a cui anche la delegazione israeliana ha preso parte. Ad aggiudicarsi il bronzo nel doppio misto l’italiano Giuseppe Chalom che Shalom ha intervistato.
Dove hanno avuto luogo le gare?
Le gare si sono svolte nella splendida cornice del club Nautico Hakoaj, come lo scrivono qui, nella zona del Tigre. Avendo girato parecchio per gareggiare credo che sia il più grande e bello circolo ebraico del mondo. Conta la bellezza di quasi novemila soci. Un ambiente calorosissimo dove, credo anche solo per il fatto di essere italiano, ed appunto di essere l’unico, mi hanno eletto un po’ a loro beniamino. Il livello del gioco era molto alto , tanto che nel singolare, nella mia fascia di età, la medaglia d’ oro è andata ad uno dei primi tre della classifica Argentina ITF Ariel Kusnera, che mi ha battuto molto nettamente nel girone di qualificazione, dove sono risultato terzo su quattro ed eliminato (passavano i primi 2).
Quale è stato il rapporto con gli altri partecipanti? E soprattutto la differenza tra giochi europei e giochi panamericani?
Fra i partecipanti di ogni età, abbiamo potuto vivere delle emozioni difficili da raccontare, rinforzate dal particolare momento, in cui tutti i presenti erano ben consapevoli dell’importanza di essere ai giochi del Maccabi in questo momento delicato. Nei discorsi delle tante autorità presenti, questo argomento ha rappresentato la conferma della vivacità dello sport e dello spirito del Maccabi.
Il numero di praticanti appartenenti ai circoli ebraici, molto superiori agli standards europei, ed il conseguente numero di strutture, fa sì che l’organizzazione dei giochi panamericani sia ancora più efficiente e strutturata di quella, già ottima dei giochi europei del Maccabi.
Cosa rappresenta questa vittoria in questo difficile momento? E sopratutto avere presente la delegazione israeliana?
Personalmente, essendo un grande appassionato di sport, che si cimenta spesso in tornei superiori al proprio livello di gioco, questa medaglia, la quarta – tutte di bronzo – è di gran lunga quella che ricorderò di più, con il cuore. Questo è proprio perché è stata conquistata nel corso dell’evento più sensazionale di tutti quelli a cui ho partecipato, comprese le altre sei partecipazioni in Israele – due volte – a Roma a Budapest a Vienna e a Berlino. La delegazione d’Israele ovviamente applauditissima alla cerimonia di apertura, era un po’ isolata rispetto a tante altre, forse per motivi di sicurezza. Va sottolineato però che il governo è la municipalità di Buenos Aires hanno dispiegato delle forze notevolissime ed apprezzabilissime per proteggere non sono la delegazione israeliana ma ogni partecipante dei giochi.