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    La figlia di Bassani: "Pericolo del fascismo c’è ancora"

    Roma, 20 giu. – (AdnKronos) – “E’ una scelta che fa vivere nostro padre, Giorgio Bassani. Gli rende onore come scrittore e come grande italiano che può parlare ai giovani e lanciare oggi un monito sul passato per evitare che si ripetano nel futuro le tragedie della storia che ben conosciamo”. Così Paola ed Enrico Bassani, i figli dell’autore del romanzo-capolavoro “Il giardino dei Finzi Contini”, commentano, con l’AdnKronos, la presenza di un brano del celebre libro, dedicato agli effetti dell’entrata in vigore delle leggi razziali di Mussolini, per l’analisi del testo della prima prova di italiano all’esame di maturità.

    “Sono felice, emozionata ed anche commossa, sono piena di gioia – ha detto Paola Bassani, raggiunta telefonicamente nella sua casa di Parigi, – perché dimostra che ancor oggi un giovane studente può leggere Giorgio Bassani e appassionarsi al suo racconto. La letteratura di mio padre nasce da una ferita spaventosa inflitta alla cultura e alla storia italiana e alla sua vicenda personale, a cui lui reagì da italiano e non da ebreo. Mio padre è stato antifascista prima delle leggi razziali; era molto orgoglioso di non essere stato spinto dalle leggi razziali all’opposizione al regime ma di aver lottato già prima che il fascismo lo colpisse direttamente”.

    “Mio padre si è occupato di storia dell’Italia avendo presente come centro della sua ricerca letteraria Ferrara e parlando della città parlava dell’intera nazione – sottolinea la figlia di Bassani, presidente della Fondazione Giorgio Bassani – Nella sua opera c’è il messaggio di un grande italiano che è stato anche un grande patriota, al di là del suo essere ebreo. Era ebreo ma anche un po’ cattolico per parte della nonna materna ed era fiero di essere un misto”. “L’opera di Giorgio Bassani – ricorda infine la figlia Paola, che ha insegnato presso le Università di Tours e di Rennes – parla di una certa Italia e al tempo stesso della storia che può ripetersi. Il pericolo del razzismo e del fascismo c’è ancora. Quello che ha scritto mio padre rimane, è di attualità ed è un monito per le future generazioni”.

    “Sono felice per questa scelta, perché porta simbolicamente a sensibilizzare i giovani sull’importanza e la necessità della memoria storica – ha commentato Enrico Bassani – Anche in questo modo non si dimentica ciò che è successo. Mio padre ha potuto raccontare la tragedia delle leggi razziali perché l’ha vissuta, creando un romanzo che parla ancor oggi ai lettori”.

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