Lo scorso 28 giugno, Alberto Finzi, ex partigiano originario di Alessandria e residente a Torino, ha compiuto cento anni e ha festeggiato insieme alla sua famiglia e agli amici, al Parco di Cascina Marquet di Boves.
Questa cittadina riveste grande importanza per Finzi, che durante la Guerra ha deciso di arruolarsi nel gruppo partigiano locale per fronteggiare gli occupanti nazisti.
“Celebrare i cento anni di mio padre nel luogo in cui ha fatto il partigiano è stato molto emozionante – ha raccontato a Shalom il figlio di Alberto, Rav Ariel Finzi, Rabbino Capo di Napoli e futuro Rabbino Capo di Torino – Se quando era in servizio gli avessero detto che ottant’anni dopo avrebbe festeggiato in quello stesso luogo i suoi cento anni, non ci avrebbe mai creduto”.
Un compleanno festeggiato in presenza di amici e parenti, con un buffet rigorosamente kasher; un elemento in più che ha permesso di valorizzare la libertà in un luogo in cui si è combattuto contro chi voleva sterminare gli ebrei e la libertà eliminarla.
“È stato molto bello poter mangiare cibo kasher in quel luogo in cui mio padre ha combattuto – spiega ancora Rav Finzi – Viviamo in un mondo in cui oggi c’è ancora antisemitismo, ma non in una situazione in cui abbiamo paura del domani. A quei tempi la distruzione del popolo ebraico sembrava una cosa realistica e il gesto di portare il cibo Kasher è un forte messaggio di vita e speranza”.
Dopo la Guerra, Alberto Finzi si trasferì a Torino, dove incontrò sua moglie, ma i ricordi legati al periodo trascorso a Boves lo hanno sempre accompagnato nel corso degli anni.
“Mio padre mi ha sempre raccontato delle notti in cui per sfuggire al freddo si rifugiava nella neve – sottolinea Rav Finzi – Può sembrare un paradosso, ma la neve non può raggiungere una temperatura sotto lo zero, mentre fuori invece si arrivava anche a -20°. Da qui la trovata di mio padre e dei suoi compagni di passare intere nottate nascosti sotto la neve”.
Sono stati proprio questi ricordi a riportare Finzi a visitare Boves diversi anni dopo: insieme a sua moglie si è imbattuto nella pubblicità della mostra della pittrice Adriana Filippi al Museo della Resistenza di Boves, in cui Finzi si è riconosciuto in un dipinto, insieme a suo fratello.
Da quel momento il legame con la cittadina che lo aveva nascosto e salvato è diventato ancora più forte, tanto da voler celebrare proprio lì un traguardo importante come il suo centesimo compleanno.