Twitter, tra i colossi dei social media, deve garantire agli attivisti l’accesso ai documenti per bloccare ogni forma di odio dalla piattaforma social: sessismo, omofobia, razzismo e antisemitismo.
A Parigi il tribunale francese ha ordinato a Twitter di dare agli attivisti pieno accesso a tutti i suoi documenti relativi agli sforzi per contestare il razzismo, il sessismo e altre forme di incitamento all’odio sul social network, non nuovo a questo genere di episodi.
Sei gruppi anti-discriminazione avevano già precedentemente portato Twitter in tribunale in Francia lo scorso anno, accusando il colosso dei social media statunitensi di fallimenti “a lungo termine e persistenti” nel bloccare commenti faziosi.
La sentenza riguarda le operazioni globali di Twitter, non solo quelle che si riferiscono alla Francia.
Twitter deve consegnare “tutti i documenti amministrativi, contrattuali, tecnici o commerciali” che dettagliano le risorse che ha assegnato per combattere le espressioni omofobe, razziste e sessiste sul sito.
La società, con sede a San Francisco, ha avuto due mesi per adeguarsi alla sentenza, che ha anche stabilito l’obbligo a rivelare quanti moderatori impiega in Francia per esaminare i post contrassegnati come odiosi e i dati sui post che elaborano e diffondono.