La Biblioteca Nazionale d’Israele ha recentemente acquisito una donazione davvero prestigiosa: si tratta di circa 50 scatole contenenti l’archivio personale di Rav Jonathan Sacks (1948-2020), un insieme di fascicoli, appunti, commenti, conferenze, corrispondenze e libri, che sono stati consegnati giovedì nelle mani dei curatori della Biblioteca.
Rav Sacks ha rappresentato un punto di riferimento per l’ebraismo di tutto il mondo e una figura autorevole anche all’esterno. È stato insignito del Premio Templeton 2016 in riconoscimento dei suoi “eccezionali contributi all’affermazione della dimensione spirituale della vita”. Descritto da Re Carlo III come “una luce per questa nazione”, il rabbino Sacks è stato un collaboratore frequente di radio, televisione e stampa, sia in Gran Bretagna che nel mondo. È stato rabbino capo delle Congregazioni ebraiche unite del Commonwealth per 22 anni, dal 1991 al 2013. I documenti ufficiali del mandato di Sacks come Rabbino Capo sono conservati presso il London Metropolitan Archives.
Mentre il suo archivio personale recentemente donato è in attesa di essere revisionato e catalogato, una prima indagine rivela l’acquisizione da parte della biblioteca di materiali legati ad argomenti molto a cuore a Rav Sacks, come l’impegno dell’ebraismo nel mondo, la costruzione delle comunità e l’educazione ebraica. Anche la Fondazione Rothschild Hanadiv Europe ha sostenuto l’acquisizione dell’archivio, che una volta catalogato, fornirà un ampio accesso ai ricercatori, secondo le condizioni concordate dalla famiglia Sacks. Un esempio delle missive presenti dell’archivio è una lettera scritta nell’aprile 1998, prima di Pesach. In essa, il rabbino Sacks rifletteva su un periodo di disunione all’interno del mondo ebraico: “La Haggadah non si basa su un semplice concetto di unione ebraica. Ci presenta un ritratto di quattro bambini intorno al tavolo. Non sono uguali. Uno è saggio, uno ribelle, uno semplice e uno incapace di chiedere. Le loro prospettive sono diverse. Le loro voci non sono in armonia. Ma siedono allo stesso tavolo. Sono membri della stessa famiglia. Raccontano la stessa storia. Noi siamo il popolo che ha portato con sé il ricordo indelebile di secoli di sofferenza, non perché ne gioiamo, non perché ci consideriamo vittime, ma per ricordare che, qualunque cosa ci divida, la storia ci unisce” scriveva Sacks.
“Il mio caro marito ha espresso grande entusiasmo per la nuova Biblioteca Nazionale di Israele, che aveva descritto come “la casa del libro per il popolo del libro”. È dunque corretto che il suo archivio personale sia ospitato qui, continuando la sua eredità di condivisione della conoscenza e della saggezza con il mondo” ha detto in una dichiarazione Elaine Sacks, la moglie del Rabbino. “Siamo onorati di essere stati incaricati di custodire gli scritti e gli insegnamenti di Rabbi Sacks nella Biblioteca dello Stato d’Israele. La sua eredità non solo servirà da fonte di ispirazione ma, grazie alla digitalizzazione, questo importante archivio sarà reso disponibile in tutto il mondo per le generazioni a venire” ha aggiunto Sallai Meridor, Presidente della Biblioteca Nazionale.