Come riportato nei giorni scorsi da Shalom tra le varie iniziative messe il campo dalla Comunità Ebraica di Roma, attraverso il Bene’ Berith Giovani e le Scuole Ebraiche, per ricordare a distanza di 40 anni esatti l’attentato alla Sinagoga del 9 ottobre 1982 forse quella più suggestiva sarà il restauro ed il trasporto nonché l’accoglienza al Tempio Maggiore di Roma di un Sefer restaurato per l’occasione e dedicato alla memoria del piccolo Stefano Gai Taché zl” bimbo di due anni ucciso dal vile attentato terroristico di matrice palestinese di quel giorno.
Quanto avvenuto in questi pochi giorni dall’annuncio di questa iniziativa è stato qualcosa di straordinario perché, grazie alle offerte di tanti appartenenti alla Comunità si sono raggiunti in pochissimo tempo gli 8.000 euro necessari ai lavori di ripristino del Sefer stesso. Qui arriva la parte più bella di questo racconto: una quota di questi soldi, più di 300 euro, è stata raccolta da un gruppo di bambini in età dai 7 ai 12 anni che si è attivato attraverso la creazione di una bancarella sulla spiaggia di Santa Marinella, località balneare ad una sessantina di chilometri da Roma, vendendo braccialetti ed altri piccoli oggetti e destinando il ricavato completamente a questa attività benefica.
Questo piccolo ma immenso gesto e la sensibilità da loro dimostrata hanno un valore simbolico enorme e ripaga ogni singolo maestro, dirigente, volontario o genitore della nostra comunità degli sforzi fatti in termini di insegnamento e di trasmissione di valori etici fondamentali nella vita ebraica. Così facendo bambini e ragazzi così piccoli hanno dato loro, a noi adulti, una grande lezione di vita e di moralità ed a loro dobbiamo tutti noi un grande ringraziamento perché oltre ad aprirci il cuore ci donano una grande speranza per il futuro e ci trasmettono il messaggio che la Comunità, grazie a bambini e ragazzi con principi saldi e nobili come loro hanno dimostrato di avere, sarà nel prossimi anni in buone e nobili mani.