Il pilota Alexander Kahn, la scorsa settimana, sul volo della Delta Airlines ha condotto centinaia di profughi afghani dalla base militare di Ramstein, in Germania, all’aeroporto di Dulles a Washington D.C., nell’ambito dell’intesa tra il governo americano e le linee aeree commerciali. Lo riportano vari media internazionali.
“Sono figlio di un immigrato negli Stati Uniti. Mio padre, sopravvissuto alla Shoah, fu liberato dal campo di concentramento di Buchenwald dalla Terza Armata di Patton e giunse negli Stati Uniti in modo non molto diverso dalle persone che stanno arrivando ora – ha spiegato il pilota Alexander Kahn durante un’intervista per la CNN – Senza vestiti, senza famiglia, non conoscendo la lingua, mio padre ha dovuto ricominciare una nuova vita. Per fortuna in una terra di opportunità”. Il pilota alla domanda su come si fosse sentito a bordo in quel momento, ha risposto che è stato facile “mettersi nella loro posizione”.
“Questa per loro è un’esperienza terribile, ma ha anche il potenziale per essere straordinaria – ha continuato Kahn nell’intervista – Mio padre giunse negli Stati Uniti, imparò l’inglese, frequentò le scuole, divenne un dottore e più tardi tornò nella Germania Ovest come medico dell’esercito degli Stati Uniti alla fine della Guerra Fredda”.
Kahn ha anche sottolineato che gli assistenti di volo prima del viaggio hanno comprato con i propri soldi pannolini, libri, caramelle ed altri oggetti utili da dare ai rifugiati. La base aerea di Ramstein in Germania è dunque un luogo significativo per Kahn non solo perché qui ha pilotato il suo primo aereo d’addestramento ma anche perché da questo luogo ha portato i rifugiati negli Stati Uniti.