Un’ampia delegazione di società idriche italiane ha recentemente completato la sua visita in Israele per cercare collaborazioni e partnership nel campo delle tecnologie idriche. La delegazione ha incontrato rappresentanti di start-up, autorità governative ed enti commerciali. Un passo importante, specialmente adesso che l’Italia affronta la peggiore siccità degli ultimi 70 anni.
La delegazione, composta da 22 società italiane di servizi idrici e tre studi di ingegneria, è stata ospitata all’inizio di giugno dall’Israel Export Institute, ente governativo incaricato di facilitare opportunità di business, partnership e strategie di alleanze sotto l’egida del ministero dell’Economia e dell’Industria.
Le due parti si sono incontrate a Tel Aviv e Gerusalemme per il vertice sulla tecnologia dell’innovazione nell’acqua e hanno visitato gli impianti di desalinizzazione, purificazione e conservazione dell’acqua di Mekorot, la compagnia idrica nazionale israeliana, che fornisce circa 1,7 miliardi di metri cubi di acqua all’anno. Mekorot collabora anche con alcune start-up israeliane specializzate in tecnologie idriche per pilotare soluzioni innovative.
Ami Levin, direttrice del dipartimento Europa presso il Ministero dell’Economia e dell’Industria, ha sottolineato che Israele ha problemi idrici “da sempre”, essendo una regione soggetta a poche precipitazioni. Per questo lo Stato Ebraico ha bisogno di produrre agricoltura sostenibile e nutrire la sua popolazione. Israele ha dovuto “pensare fuori dagli schemi e trovare soluzioni innovative- ha detto Levin al pubblico del vertice all’inizio di questo mese – siamo orgogliosi di aver avuto così tanti successi idrici in Israele”. Levin ha condiviso che la percentuale di riutilizzo dell’acqua in Israele è la più alta al mondo. Il paese recupera circa il 90% delle sue acque reflue, utilizzate principalmente per l’agricoltura.” L’acqua gioca un ruolo importante da sempre in Israele. È vista nella maggior parte delle economie come un’infrastruttura critica e strategicamente importante”, ha sottolineato Levin. Con oltre il 60% del suo territorio costituito da deserti, Israele ha lavorato per diversi decenni per creare tecnologie idriche efficaci. Oggi la maggior parte della sua acqua potabile proviene da impianti di desalinizzazione, e il paese è considerato un leader mondiale a tutti i livelli di gestione dell’acqua.
Sono circa 250 le aziende che sviluppano tecnologie e attrezzature per l’acqua in Israele, secondo i dati del 2019 forniti dall’Israel Export Institute. La nazione esporta circa 2,4 miliardi di dollari all’anno in tecnologia e attrezzature per l’acqua. Più di 180 start-up operano nei settori del trattamento delle acque e delle acque reflue, dell’irrigazione, dei sistemi idrici, della gestione delle reti idriche, delle tecnologie di desalinizzazione e del rilevamento dell’inquinamento. Secondo quanto riporta il database Finder di Start-Up Nation Central, un’organizzazione no profit che tiene traccia del settore.
Alcune di queste aziende erano presenti all’Israele Water Technology Innovation Summit questo mese per mostrare le loro soluzioni e offerte, tra cui: Asterra, una società in grado di individuare e analizzare le perdite d’acqua nei tubi sotterranei utilizzando i dati satellitari; Kando, una società di analisi e intelligence dei dati sulle acque reflue; Watergen, azienda specializzata nella produzione di acqua dall’aria. E NUFiltration, con sede a Cesarea, che riutilizza i dializzatori a fine vita per realizzare dispositivi per la purificazione dell’acqua nei paesi in via di sviluppo.
Asterra e Kando operano già in Italia grazie agli sforzi di Franco Masenello, consulente e imprenditore italiano, co-fondatore e CEO di BM Tecnologie Industriali e 2F Water Venture – società con sede in Italia che sfruttano le società idriche israeliane per trovare sbocchi nel settore civile, industriale e settore agricolo. “Abbiamo già molti clienti italiani che utilizzano soluzioni di Asterra e Kando”, ha detto Masenello al Times of Israel durante l’evento. Masenello è ora alla ricerca di altre società idriche israeliane per fornire soluzioni al mercato italiano. “Per noi è molto importante mettere in contatto le giovani aziende con le società di servizi pubblici e scambiare esperienze. Siamo alla ricerca di aziende che si adattino bene alle nostre esigenze, con un time-to-market veloce, e avviino più programmi pilota”, ha concluso.
Paola Pagnotta, direttrice di cleantech, agricoltura, beni di consumo e industria 4.0 presso l’Ambasciata italiana in Israele, ha detto al Times of Israel che la delegazione dei servizi idrici è stata la più importante visita italiana in Israele negli ultimi anni. “Non abbiamo mai visto una delegazione così numerosa nel settore dei servizi pubblici per un evento simile”. Secondo Masenello, questo tipo di evento è molto importante perché i delegati possono condividere le loro esperienze pratiche e imparare dai successi idrici di Israele “Auspichiamo di organizzare questo vertice ogni anno, alternativamente in Israele e in Italia, e in diverse regioni. Vogliamo anche creare collegamenti con le start-up e rafforzare le relazioni con Mekorot e altre autorità idriche. Non è solo per gli affari, ma anche per migliorare anche i legami tra i paesi”.