La scorsa domenica, l’emittente Fox News ha condiviso un articolo contenente un video che ha fatto molto discutere. La clip in questione è stata girata in Israele da un uomo che, entrato all’interno del McDonald’s di Beit Shemesh, non riesce ad effettuare l’ordine dagli schermi interattivi disposti all’interno della struttura. Questo perché, dopo aver digitato sulla piattaforma di non possedere il Green Pass, il sistema lo ha rispedito alla schermata principale impedendogli di completare l’operazione.
Perciò l’uomo ha paragonato il sistema alla Germania nazista. L’account Twitter che ha condiviso il video è autore di altri contenuti critici nei confronti dei vaccini e delle restrizioni governative relative al COVID-19, tra i quali appaiono folli parallelismi come quelli che tentano di equiparare gli hotel di quarantena in Australia e Nuova Zelanda ai campi di concentramento.
Anche internet, come le piazze popolate dai no-vax e no green-pass, si sta riempendo di pericolose idee che tentano di generalizzare e banalizzare la Shoah. Simbolo questo, di una profonda ignoranza storica che rischia di contagiare i miliardi di connessi alle piattaforme del web. La pandemia ha sdoganato l’odio e gli insulti, ma anche il revisionismo e la generalizzazione sono elementi pericolosi che devono essere contrastati a mezzo di cultura e corretta informazione, ma soprattutto con un potenziamento del sistema d’istruzione. È necessario dare giusto peso alle parole e non permettere di snaturare la tragicità di eventi storici come quello della Shoah, che non può e non dev’essere affiancata ad un certificato di attestata vaccinazione.