Sono circa
1.500 i bambini detenuti dalle autorità irachene e curde per presunti legami
con il gruppo terroristico Stato islamico (Isis) e almeno 185 bambini stranieri
sono stati accusati di terrorismo e condannati a pene carcerarie. E’
quanto si legge nel rapporto diffuso oggi da Human Rights Watch (Hrw),
intitolato “‘Everyone Must Confess’: Abuses against Children Suspected of
Isis Affiliation in Iraq”. Nel rapporto si afferma che le autorità irachene e curde
“ricorrono alla tortura per ottenere confessioni e condannano i bambini a
pene detentive nel corso di processi rapidi e iniqui”. “I bambini
accusati di essere affiliati all’Isis sono detenuti, e spesso torturati e
processati indipendentemente dal loro effettivo coinvolgimento con il gruppo –
ha detto Jo Becker, direttore per i diritti dei bambini di Hrw – questo
approccio radicale e punitivo non è giustizia e creerà conseguenze negative per
tutta la vita per molti di questi bambini”.
L’ong, che parla di processi
“fortemente viziati” e contrari al diritto internazionale, ha
realizzato un’inchiesta intervistando 29 bambini iracheni, attualmente detenuti
o che sono stati in carcere, e anche i loro familiari e i secondini oltre a
raccogliere fonti giudiziarie. Molti ragazzini sono stati arrestati in campi
profughi o a posti di blocco sulla base di vaghi indizi; poi, secondo Hrw, sono
stati picchiati, torturati con scosse elettriche, costretti ad ammettere
l’appartenenza all’Isis, anche se non si erano mai uniti ai jihadisti, e
processati senza avvocati. “Mi hanno picchiato ovunque con tubi di
plastica: dicevano che dovevo dire che stavo con l’Isis e ho accettato”,
ha raccontato un quattordicenne. I processi duravano una manciata di minuti ed
erano condotti in curdo, una lingua che i ragazzi, di lingua araba, non
capiscono. Le condanne, nei processi realizzati nel territorio del governo regionale
curdo, si aggirano sui sei/nove mesi; ma nei tribunali federali quei ragazzini
sono stati condannati fino a 15 anni, ritrovandosi poi in carceri sovraffollate
accanto ad adulti e in violazione degli standard internazionali.