L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha accusato l’Iran di aver accumulato uranio arricchito superando di gran lunga i limiti previsti dall’accordo sul nucleare del 2015 e di aver impedito agli ispettori l’ingresso in due siti sospetti. Secondo l’organizzazione, le scorte iraniane di uranio arricchito hanno superato i 1.020 chilogrammi, una quantità cinque volte superiore a quella contemplata dall’intesa. In un altro documento, il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, afferma che la Repubblica Islamica non ha risposto alle richieste riguardo possibili attività nucleari non dichiarate in tre siti e che a gennaio agli ispettori dell’Agenzia è stato negato l’accesso a due di queste strutture. Teheran ha sempre sostenuto che il suo programma nucleare abbia solo scopi pacifici, dichiarazione che ora contrasta con le nuove scoperte.