Ventiquattro anni di carcere. Tanto costa a un’attivista iraniana la sua battaglia contro l’obbligo del velo (hijab). Radio Farda accende i riflettori sul caso della giovane Saba Kord Afshari, arrestata per la prima volta lo scorso anno durante una protesta antigovernativa e finita di nuovo in manette lo scorso maggio. Secondo la difesa, la Afshari è stata condannata a 15 anni di carcere per la battaglia contro l’obbligo del velo e a nove anni per aver partecipato a “raduni illegali” e aver fatto “propaganda contro il regime”. E’ stata condannata dal Tribunale Rivoluzionario di Teheran per “diffusione della corruzione e prostituzione per essersi tolta il velo” in pubblico, riporta anche Iran Human Rigths Monitor secondo cui l’attivista è attualmente detenuta nella prigione di Evin. Stando al portale, persino la madre della ragazza, Raheleh Ahmadi, sarebbe stata arrestata per esercitare pressioni sull’attivista e costringerla a una falsa confessione. Secondo esperti dell’Onu, in Iranda gennaio 2018 almeno 32 persone sono state arrestate e dieci detenute per aver protestato contro l’obbligo del velo. (Rak/AdnKronos)