L’Iran comincia ad arricchire l’uranio a un livello vietato dall’accordo sul programma nucleare. Stretto nella morsa delle sanzioni economiche americane, il regime degli ayatollah da’ seguito alla minaccia con cui aveva accompagnato l’ultimatum ai Paesi europei firmatari dell’accordo sul nucleare: da oggi ha cominciato ad arricchire l’uranio a un livello vietato dall’accordo sul programma nucleare del 2015. “Tra poche ore”, il tempo di definire alcuni dettagli tecnici, l’Iran riprendera’ l’arricchimento dell’uranio “al di sopra del 3,67%”, ha spiegato alla stampa Behrouz Kamalvandi, portavoce del Organizzazione iraniana per l’energia atomica. Kamalvandi non ha dato alcuna indicazione sul livello al quale l’Iran sta ora pianificando di arricchire l’uranio 235, limitandosi a parlare semplicemente delle “necessita’” del Paese. Sabato, Ali Akbar Velayati, il consigliere della Guida suprema, Ali Khamenei, aveva sostenuto che le necessita’ del Paese per le sue “attivita’ pacifiche” corrispondono all’uranio arricchito fino al 5% per rifornire di combustibile il reattore nucleare di Bushehr; non preparera’ invece -ha aggiunto- combustibile per il suo reattore di Teheran, che richiede uranino arricchito al 20 per cento.
“L’arricchimento dell’uranio – ha messo in guardia gli europei il premier israeliano Benjamin Netanyahu – ha un solo scopo: la costruzione di armi atomiche. E’ un passo molto pericoloso” e ha chiesto ai Paesi europei firmatari dell’intesa – Gran Bretagna, Germania e Francia – di “ripristinare le sanzioni”. Teheran ha anche minacciato di cancellare, nell’arco dei prossimi “60 giorni”, altri obblighi, senza specificare quali, a meno che non sia trovata una “soluzione” con i partner europei. Il ministro degli Esteri Zarif ha fatto appello ai Paesi europei: “Tocca a voi”, ha affermato su Twitter.