SSono trascorsi 80 anni dalla promulgazione delle infami leggi
razziali con le quali migliaia di ebrei italiani furono espulsi dalle scuole,
dalle istituzioni pubbliche, allontanati dalle professioni, gettati nella più
buia povertà ed additati alla nazione come ‘diversi’. E’ solo da pochi anni che
si è iniziato a comprendere quale si stato il senso del tradimento che i
concittadini ebrei patirono a causa di quella legislazione, persone che avevano
servito la Patria, avevano combattuto con onore nella Prima guerra mondiale,
avevano dedicato il meglio delle proprie energie per far crescere il Paese,
erano state improvvisamente additate come ‘nemici’ e ‘traditori’. E’ solo da
pochi anni che le Istituzioni hanno riconosciuto questa ingiustizia, in alcuni
casi chiedendo formalmente e ufficialmente scusa. Scuse rivolte non solo agli
ebrei italiani quali cittadini perseguitati, ma anche scuse a questi singoli
ebrei che sui luoghi di lavoro furono additati, umiliati, cacciati.
Uno di questi ebrei allontanato dal lavoro fu Aldo Fuà che
nel 1938 era vice direttore generale dell’Inail. A 80 anni da allora, con una
piccola ma importante cerimonia i vertici dell’Inail – rappresentati dal suo
presidente Massimo De Felice – hanno voluto ricordare la figura di Fuà,
scoprendo una targa, posta all’ingresso della sede centrale di Roma, che
recita: “L’Inail ricorda Aldo Fuà ebreo, dirigente dell’istituto, discriminato
e dispensato dal servizio a causa delle leggi razziali fasciste del 1938 con la
speranza e l’impegno che mai più tanta disumanità abbia a verificarsi e mai più
un uomo subisca persecuzioni a motivo della razza, dell’ideologia e della
fede”.
“Con il giorno della Memoria si onorano gli ebrei periti
nella Shoah, ma con questa cerimonia – ha spiegato Dario Coen, nipote di Aldo
Fuà, e promotore e organizzatore di questa iniziativa – vogliamo sensibilizzare
al ricordo le decine di migliaia di ebrei che furono discriminati e umiliati”.
“E’ una iniziativa che dà merito all’Inail e che è
auspicabile che venga presa ad esempio da altre istituzioni pubbliche o
private”, ha commentato il direttore della Stampa Maurizio Molinari, sul cui
giornale alcuni mesi fa lo storico e studioso Amedeo Osti Guerrazzi aveva
sollevato il caso, chiedendo che Fuà fosse ricordato.
“E’ importante ricordare – ha sottolineato il rabbino capo di
Roma rav Riccardo Di Segni – perché il ricordo, la memoria, sono strumenti
fondamentali per guidarci nell’attualità”.
Ringraziamenti all’Inail sono stati quindi espressi da tutti
i componenti le famiglie Coen e Fuà e dall’intera comunità ebraica italiana, in
rappresentanza della quale erano presenti il presidente della Comunità di Roma,
Ruth Dureghello e il presidente dell’Unione, Noemi Di Segni.