Un’impennata di contagi Covid- 19 mai vista negli ultimi 4 mesi. Venerdì si sono registrati 1.000 nuovi contagi, con una tasso di positività ai test di ieri dell’1,47%; intanto molte città israeliane stanno segnalando centinaia di casi a causa della diffusione della variante Delta.
E’ uno scenario preoccupante quello che si presenta in Israele, dove i contagi hanno continuato ad aumentare durante il fine settimana, anche nel numero di casi gravi. Sabato ci sono stati 430 nuovi casi (sono stati fatti solo 30.000 test visto lo Shabbat), mantenendo comunque un alto tasso di positività.
Il mese scorso il virus sembrava essere sotto controllo in Israele perché i casi erano scesi di centinaia, ma nelle ultime settimane si è registrato un vertiginoso aumento. Ammontano a 6.622 i casi di COVID-19 in Israele, di cui centinaia a Tel Aviv, Netanya, Petah Tikva e Rishon Lezion.
Secondo i dati del Ministero della Salute, oggi sono 124 pazienti COVID-19 in cura negli ospedali israeliani, con un aumento di 20 da venerdì. Quel numero include 63 persone in gravi condizioni, il più alto dal 12 maggio. Sono invece sedici le persone morte a causa del COVID-19 dall’inizio di luglio, portando il bilancio totale nel paese delle vittime a 6.448.
I funzionari del ministero della Salute stanno spingendo il governo a reintrodurre misure straordinarie di contenimento. Intanto il Primo Ministro Naftali Bennett ha convocato una riunione dedicata all’applicazione delle norme per contrastare la diffusione del COVID, alla luce del picco del numero dei nuovi casi e dei pazienti in gravi condizioni, e ha presentato un piano per far rispettare le restrizioni. Bennett ha deciso che i portatori di COVID confermati, che violano consapevolmente la quarantena, dovranno affrontare accuse sul piano penale.
Il Primo Ministro ha anche incaricato il procuratore generale e il ministero della pubblica sicurezza di organizzare gli aspetti legali delle misure di sorveglianza elettronica per imporre le quarantene e ha sottolineato che il controllo delle celebrazioni, in particolare dei matrimoni, sono uno dei principali obiettivi.
All’incontro ha partecipato tra gli altri il Ministro della Sanità Nitzan Horowitz, il quale ha detto in radio che non si può escludere un lockdown dalle ipotesi, visto lo scenario preoccupante.