Israele e il Giorno della Memoria
Da settant’anni Israele ha la
propria giornata per il ricordo del genocidio nazista: lo Iom lezicharon
hashoà ve hagevurà (“giorno del ricordo della Shoà e dell’eroismo” di chi
ha resistito fisicamente o moralmente ai carnefici), che si celebra il 27 di
Nissan, a metà strada fra la festa di Pesach e quella dell’indipendenza
nazionale. Essendo una data fissata secondo il sistema luni-solare della tradizione
ebraica, negli anni essa cade in momenti diversi del calendario civile
occidentale: sempre fra aprile e maggio, quest’anno il 18 aprile. Ma lo stato
di Israele partecipa al più alto livello anche alle celebrazioni che si
svolgono all’estero il 27 gennaio per il “Giorno della Memoria”, che ricorda la
liberazione alleata del campo di Auschwitz.
Herzog a Bruxelles
Quest’anno la rappresentanza di
Israele è stata presa direttamente dal presidente Herzog che ha deciso di andare
a Bruxelles per partecipare come oratore principale a una seduta solenne del
Parlamento Europeo. Non all’Onu, le cui ripetute prese di posizione
anti-israeliane danno un sapore di ipocrisia a una manifestazione intitolata
quest’anno “Casa e appartenenza”, ma piuttosto all’Europa, che è stata il
teatro della Shoah e con lo Stato di Israele ha rapporti piuttosto
contraddittori: un’amicizia spesso proclamata, ma tradita da un appoggio
politico ai palestinesi che spesso oltrepassa i limiti della legalità, con
aiuti economici anche a organizzazioni di cui Israele ha documentato i legami
col terrorismo e con il sostegno ad appropriazioni di territorio in contrasto
con i trattati di Oslo.
Il discorso
Parlando in ebraico davanti al
Parlamento Europeo, Herzog ha definito la Shoah un “oscuro abisso”
nella storia umana e una lezione storica per l’Europa. “Dobbiamo ricordare
non solo la Shoah, ma anche la giusta alleanza che è stata stretta per
contrastare la terribile catastrofe. Dobbiamo santificare la memoria di coloro
che sono morti, dare onore ai sopravvissuti che sono ancora con noi, insegnano
ed educano a impedire il ripetersi di crimini orribili. Oggi vediamo movimenti
ai margini della politica europea e mondiale che innalzano la bandiera
dell’antisemitismo, che ancora una volta minaccia di trasformare le società
democratiche e civili in mostri che divorano i loro cittadini. Purtroppo il
quadro è allarmante. Il discorso antisemita non si trova solo nei regimi
oscuri, si propaga nel cuore stesso dell’Occidente, democratico e libero.
L’odio per gli ebrei esiste ancora. L’antisemitismo esiste ancora. Il
negazionismo esiste ancora”. Herzog ha invitato i membri del Parlamento europeo
ad agire contro l’antisemitismo. “Non restare a guardare”: “Dovete
leggere i segnali di pericolo, riconoscere i sintomi dell’epidemia di
antisemitismo e combatterla a tutti i costi. Dovete assicurarvi che ogni ebreo
che desideri vivere una vita ebraica piena nei vostri Paesi lo possa fare in
sicurezza e senza paura”. Il Presidente ha continuato facendo riferimento alle
critiche relative alle politiche del nuovo governo israeliano, invitando a
distinguere attentamente il senso e il livello di questi discorsi. “Bisogna
tener fermo il confine tra la critica
allo Stato di Israele e la negazione della sua esistenza”.
Herzog ha poi fatto riferimento
alle relazioni sempre più sviluppate di Israele con i paesi del mondo arabo.
“Abbiamo cercato la pace e abbiamo stretto alleanze e accordi di pace senza
precedenti, compresi gli Accordi di Abramo, che hanno cambiato e stanno
cambiando il Medio Oriente da un capo all’altro; e prego per il giorno in cui
raggiungeremo la pace anche con i nostri vicini palestinesi. Dobbiamo agire
insieme come un’unica comunità, determinata e unita, contro le forze
dell’oscurità e dell’odio che minacciano la nostra fine. Mi riferisco
soprattutto al regime iraniano”.
Le reazioni
Alla fine del discorso vi sono
stati alcuni parlamentari di estrema sinistra che hanno gridato “Palestina
libera”, ma la grande maggioranza ha applauditi Herzog. La Presidente del Parlamento
Roberta Matsula ha commentato: “La Shoah non è cominciata ad Auschwitz ma molto
prima, proprio perché la gente non ha reagito, è stata zitta di fronte agli
antisemiti. Oggi non è più così: essere antisemiti significa essere
antieuropei”. Dopo il discorso e l’inaugurazione di una mostra nei locali del
Parlamento Europeo, Herzog è andato alla sede della Nato, dove ha informato gli
alti funzionari dell’Organizzazione, incluso il segretario generale Jens
Stoltenberg sulle sfide alla sicurezza di Israele. Questa sarà la prima volta
che un alto rappresentante israeliano parlerà davanti a una riunione del
genere. Ieri Herzog ha incontrato anche il presidente dell’Unione europea
Ursula Von der Leyen.