Il piccolo Eitan Biran, unico superstite della tragedia del Mottarone, è stato portato in Israele dal nonno materno. Secondo la zia paterna Aya Biran Nirko, a cui il bambino è stato affidato e con cui vive a Pavia, Eitan sarebbe stato “rapito”. La donna avrebbe ricevuto un messaggio dal nonno con su scritto “Eitan è tornato a casa”.
Eitan è da mesi conteso tra la famiglia paterna, che vive a Pavia e ha il bambino sotto la sua tutela, e quella materna che vive in Israele. Il nonno materno, che si era momentaneamente trasferito a Pavia per stare vicino al nipote, non avrebbe riportato a casa Eitan “all’orario stabilito dopo un incontro con i famigliari della mamma” sostengono i legali di Aya Biran Nirko.
La tv israeliana Kan ha ricostruito in un servizio l’accaduto: nella mattina di ieri il nonno sarebbe andato a prendere Eitan a casa della zia. Quando la zia non lo ha visto rientrare, come stabilito entro le 18.30, ha provato a chiamare più volte l’uomo, fino a quando non ha ricevuto da lui un messaggio con su scritto “Eitan è tornato a casa”, ovvero in Israele. Il bambino, malgrado la custodia, ha potuto viaggiare con il nonno perché lui era ancora in possesso del passaporto del minore. Aya Biran Nirko ha poi presentato denuncia alla polizia italiana sostenendo che “il bambino è stato rapito dal nonno”.
Le autorità israeliane, il Ministero degli Esteri ha fatto sapere che sta verificando la fondatezza di tutte le informazioni, e la vicenda sembra ancora da chiarire. La zia materna di Eitan, Gali Peri, che vive in Israele, aveva nei mesi scorsi rivendicato l’affidamento del piccolo, secondo lei “in ostaggio” in una famiglia che non lo conosce, così avrebbe dovuto vivere in Israele “come avrebbe voluto sua madre”. I giudici tutelari avevano affidato Eitan a Aya Biran Nirko, e concesso alla famiglia materna di vedere il bambino due volte a settimana per due ore e mezzo.