Place de la Concorde a Parigi ospiterà mercoledì 28 agosto la cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici 2024 con la sfilata di 4.400 atleti paralimpici in rappresentanza di 184 delegazioni. Oltre alle consuete sequenze cerimoniali, saranno aggiunti quattro palchi ai quattro angoli della piazza, ispirati a un festival musicale con scene che possono essere eseguite contemporaneamente o in successione da 140 ballerini, tra cui una ventina di disabili. Fino all’8 settembre, con la cerimonia di chiusura prevista allo Stade de France, il grande pubblico potrà assistere a 22 sport, 23 discipline, 549 eventi distribuiti in 11 giorni.
I Giochi Paralimpici sono tra i più grandi eventi sportivi del mondo, a ogni edizione suscitano un interesse sempre maggiore, offrono un’opportunità unica per ispirare e promuovere discipline sportive per disabili. Come già per le Olimpiadi, otto atleti faranno parte della più grande squadra paralimpica di rifugiati di sempre, in rappresentanza di oltre 120 milioni di sfollati in tutto il mondo, gareggeranno in sei sport.
La squadra israeliana comprende 28 atleti accompagnati da guide qualificate; portabandiera saranno la giocatrice di goalball Lihi Ben David e il tennista in carrozzina Adam Berdichevsky, sopravvissuto al massacro del 7 ottobre. Lihi, 29 anni, nata ipovedente, ha gareggiato con la squadra di goalball israeliana alle Paralimpiadi di Rio 2016 e di Tokio 2020. Gioca a goalball dall’età di 11 anni, quando è entrata a far parte della squadra nazionale, è allenatrice di un gruppo di ragazze nel sud di Israele. Adam Berdichevsky, 41 anni, tennista in carrozzina, ha perso una gamba nel 2007 durante un incidente in barca in viaggio Thailandia. Ha rappresentato Israele alle Paralimpiadi di Rio e Tokio, è residente nel kibbutz Nir Yitzhak, lungo il confine con Gaza, dove i terroristi di Hamas il 7 ottobre hanno ucciso sette persone, prendendo in ostaggio alcuni dei loro corpi, e ne hanno rapite altre cinque. Adam e la sua famiglia sono rimasti blindati nel rifugio per 14 ore prima di essere salvati ed evacuati a Eilat. “Essere stato scelto come portabandiera è per me un grande onore – ha detto Berdichevsky – un apprezzamento per il duro lavoro che ho svolto negli ultimi sei mesi dopo tutto ciò che la mia famiglia ed io abbiamo passato. Sono felice di poter rappresentare la zona di confine di Gaza, dopo gli orribili massacri, così come lo Stato di Israele, e guidare la delegazione con la bandiera di Israele”.
Tra i nuotatori Israele nutre le maggiori speranze di medaglie: parteciperanno i fratelli gemelli Marc e Ariel Malyar di 24 anni, entrambi nati con una paralisi cerebrale, hanno scoperto il loro talento per il nuoto mentre si sottoponevano a idroterapia. A Tokyo Marc ha vinto tre delle nove medaglie di Israele.
Nel canottaggio la coppia composta da Shahar Milfelder e Saleh Shahin farà il proprio debutto alle Paralimpiadi. Shahin, 42 anni, druso, è stato ferito durante un attacco terroristico nel 2005 mentre lavorava come guardia di sicurezza al checkpoint di Karni, al confine con Gaza. A Milfelder, 26 anni, è stato diagnosticato un cancro a 16 anni e le è stata rimossa metà del bacino. Moran Samuel arriva a Parigi alla sua quarta Paralimpiade. Fin da giovanissima e durante il servizio militare nell’aviazione ha dimostrato ottime doti sportive che l’hanno portata a essere membro della nazionale di pallacanestro. A 24 anni, senza nessun sintomo premonitore, una mattina, mentre casa stendeva la biancheria, ha avvertito una tremenda fitta alla schiena: non poteva più respirare, le è stata diagnosticata una rara lesione irreversibile alla spinadorsale. “In un minuto il mio corpo è stato cancellato”, Moran è diventata paraplegica. La straordinaria determinazione, le innumerevoli ore trascorse a lottare per riprendersi e trovare una postura sulla carrozzina, l’aiuto psicologico e il lavoro quotidiano di fisioterapisti e allenatori d’eccellenza, l’amore per lo sport, l’hanno portata, dopo poco più di un anno, a partecipare alle prime partite di basket sulla sedia a rotelle. A Gavirate, che considera la sua seconda casa, ha compiuto un’altra impresa memorabile: dopo aver vinto la medaglia d’oro ai campionati mondiali, alla premiazione ha scoperto che gli organizzatori non avevano la registrazione dell’Hatikvà, l’inno d’Israele. Moran ha preso il microfono e ha cantato l’Hatikvà. “Ci sono sfide piccole, come prendere il microfono e cantare l’inno del mio Paese – ha commentato – e sfide grandi che affronto giorno dopo giorno”. Come darle torto?
Credit foto: Paris2024 – Israel Paralympic Committee