90 anni oggi. Ogni compleanno uno schiaffo figurato a chi lo
voleva morto. Lui e tutti quelli come lui. Tanti auguri a Piero Terracina,
sopravvissuto ad Auschwitz.
Arrestato a Roma il 7 aprile del 1944 con la sua intera
famiglia, fu deportato prima al Campo di Fossoli, poi a quello di Auschwitz,
dove rimase fino alla sua liberazione il 27 gennaio 1945. Fu l’unico dei suoi a
sopravvivere.
Piero, tornato dall’inferno, fu capace di ritornare alla
vita. Comprendendo la necessità di trasmettere il messaggio della Memoria alle
generazioni a venire, dagli anni ’80 svolge attività di testimonianza visitando
scuole, intervenendo in programmi televisivi, conferenze, mostre e documentari,
prendendo attivamente parte a molte delle visite ad Auschwitz che vengono
organizzate. La sua battaglia è quella di combattere ogni forma di razzismo e
discriminazione: ciò che è accaduto non deve più ripetersi, per nessuno.
«I miei torturatori ormai sono morti, non odio i loro
discendenti. Quello che non accetto e che mi spaventa sono i fascisti di oggi:
le idee di morte sono quelle di un tempo, e questo non lo posso accettare».