“Vogliamo vivere”. ‘La Rivoluzione del popolo affamato e povero’: questi gli slogan con cui ieri giovani e attivisti di tutta Gaza sono scesi in strada contro il caro vita e che la fazione islamica al potere ha duramente represso. Le ragioni delle proteste giunte al terzo giorno consecutivo risiedono – hanno spiegato fonti locali – nelle alte tasse imposte da Hamas, nelle sanzioni varate dall’Autorità nazionale palestinese (Anp) nella Striscia in opposizione ad Hamas e nel blocco all’enclave effettuato da Israele. Secondo le stesse fonti, le dimostrazioni sono state convocate via social media a partire da giovedì scorso nel centro di ogni città e nei campi profughi. Anche ieri si sono ripetute le stesse modalità, specialmente nel campo profughi di Jabalya e a Der Al-Balah con la forte repressione da parte di Hamas. Fonti locali hanno riferito di centinaia gli arresti, tra cui quelli di attivisti e giornalisti, e, secondo i media israeliani, anche quelli di almeno 80 membri di Fatah, il partito di Abu Mazen.