Anche le donne
di Gaza hanno ora la loro campagna MeeToo. E’ online un account Twitter che, sotto
lo slogan “donne che sostengono altre donne”, incoraggia le donne
della Striscia a condividere le loro storie di violenze e molestie subite da
uomini palestinesi, senza provare la vergogna che il loro nome venga reso
pubblico. Le donne di Gaza, infatti, spesso non denunciano le violenze per non
subire la vergogna di un’onta che fa ricadere su di loro quella che viene
considerata una colpa. Per denunciare i fatti, potranno inviare un messaggio
privato agli organizzatori della campagna, come e’ scritto nel primo tweet di
venerdi’, che si conclude con “condividi la tua storia e rompi la barriera
della paura”.
Anche gli
organizzatori della campagna sono anonimi, perche’ anche loro temono attacchi da
parte delle autorità di Hamas in una societa’, scrive l’agenzia Al Bawaba, che
“tende ad incolpare le vittime che sono state molestate”. Al lancio,
la campagna ha subito raccolto molti elogi tra le donne della Striscia e di altre
aree palestinesi. E sono arrivate le prime denunce, come quella di una donna di
Gaza che ha raccontato di aver subito molestie dall’autista del suo scuolabus
quando era adolescente, scrivendo che oltre alla paura e al senso di impotenza,
non sapeva neanche bene ne’ cosa le succedesse ne’ come reagire, perche’ la
scuola come la famiglia su questi temi hanno una forte chiusura, confinandoli
in un tabu’.
Non ci sono
dati ufficiali sul numero di donne arabe che subiscono molestie sessuali in
Palestina. Le donne a Gaza insieme a molti altri Paesi della regione sono alle
prese con un tabu’ culturale che di solito incolpa le vittime di molestie sessuali,
abuso o stupro. Secondo gli organizzatori, solo attraverso campagne come MeToo
si potra’ influenzare la societa’ per tentare di cambiare la percezione di tali
storie.