“Ci
saranno degli atti, delle leggi, li puniremo. Chi ha fatto questo non è degno
della Repubblica”. Con il capo coperto da una kippah, il presidente
francese Emmanuel Macron ha vistato il cimitero ebraico di Quatzenheim, in
Alsazia, dove la notte scorsa sono state profanate una settantina di tombe.
La Procura
di Strasburgo ha aperto un’inchiesta sull’accaduto: circa un’ottantina di tombe
del cimitero ebraico (presente nel villaggio dal 1795) sono state imbrattate
con delle svastiche e in un caso con la scritta “Elsassisches Schwartzen
Wolfe” (“I lupi neri alsaziani”), un riferimento ad un gruppo
autonomista attivo negli anni Settanta.
“Sono
venuto qui per testimoniare della solidarietà della nazione, del nostro senso
di vergogna, della nostra determinazione a lottare contro l’antisemtismo in
tutte le sue forme”, ha detto ancora il presidente, arrivato nel cimitero
assieme al ministro dell’Interno Christophe Castaner. Il presidente,
riferiscono i media francesi, ha ascoltato in silenzio la preghiera per i
defunti pronunciata dal gran rabbino di Francia Haim Korsia e ha poi deposto un
sasso su una delle tombe profanate, come vuole la tradizione ebraica. Macron ha
anche lasciato una rosa bianca sotto il memoriale per i deportati. Il
presidente si è infine intrattenuto con diversi esponenti della comunità
ebraica locale presenti nel cimitero.