(AdnKronos) – “Sono stato attaccato in modo molto violento dai manifestanti”, e “se la polizia non fosse intervenuta… Penso che alcuni di loro volessero spaccarmi la faccia”. Così il filosofo Alain Finkielkraut ha raccontato ai media francesi l’aggressione subita ieri in strada a Parigi, quando un gruppo di gilet gialli lo ha riconosciuto e ricoperto di insulti antisemiti. “Ho sentito un odio assoluto e purtroppo non è la prima volta”, ha detto l’intellettuale a Le Journal du Dimanche, che ha poi annunciato di non voler sporgere denuncia. “Non ho avuto davvero il tempo di avere paura. Non sono né una vittima né un eroe”, ha detto ancora Finkielkraut, aggiungendo che i suoi aggressori “si concentravano principalmente sui suoi legami e sulle posizioni su Israele“. “C’è un forte sentimento di ostilità nei confronti degli ebrei e pago per la mia notorietà”, ha detto. Finkielkraut ha messo in dubbio che i responsabili siano davvero “giubbotti gialli”. Sono “difficili da collocare politicamente”, anche se crede che siano “un misto di persone provenienti dalla periferia e dall’estrema sinistra”. “Sarei sorpreso se fossero gilet gialli perché sono uno dei pochi intellettuali che hanno sostenuto il movimento nel suo inizio”, ha affermato. (Ses/AdnKronos)