Lo sviluppo etico dell’intelligenza artificiale è stato il tema
dell’incontro che si è tenuto martedì in Vaticano, promosso dalla Fondazione
vaticana RenAIssance, dal Forum per la Pace di Abu Dhabi e dalla Commissione
per il dialogo interreligioso del Gran Rabbinato di Israele, e che ha visto la
firma della Rome Call for AI Ethics da
parte dei rappresentanti delle tre religioni abramitiche: l’ebraismo, il
cristianesimo e l’islam.
Il rabbino capo Eliezer Simha Weisz, membro del Consiglio del Gran
Rabbinato di Israele, l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della
Pontificia Accademia per la Vita e della Fondazione RenAIssance, e Shaykh Al
Mahfoudh Bin Bayyah, Segretario Generale del Forum per la Pace di Abu Dhabi,
hanno aderito all’appello messo a punto nel febbraio del 2020 e sottoscritto da
società come Microsoft e IBM, dalla FAO e da rappresentanti del Governo
italiano. Secondo il Rome Call le Big
Tech si impegnano a seguire i principi di trasparenza, inclusione,
responsabilità, e imparzialità nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
“L’ebraismo esalta la saggezza dell’umanità, creata a immagine e
somiglianza di D-o, che si manifesta in generale nell’innovazione umana e in
particolare nell’intelligenza artificiale”, ha dichiarato il rabbino Weisz.
“La firma della Rome Call da parte di leader religiosi insieme ad
ebrei e musulmani e la richiesta congiunta di un’algoretica che guidi la
progettazione dell’intelligenza artificiale parla della necessità sempre più
urgente di costruire percorsi di pace, di rispetto reciproco, di dialogo e di
comunità” ha sottolineato l’arcivescovo Paglia.
Lo sceicco Abdallah bin Bayyah si è soffermato sullo scopo delle
religioni. “Le religioni e le leggi, nel
loro sforzo di promuovere il benessere e l’accompagnamento, si preoccupano di
assicurare che le innovazioni e le conquiste scientifiche e tecnologiche
tengano conto di quadri etici che preservino la dignità e la nobiltà dell’uomo,
e di fatto ne proteggano la vita” ha affermato lo sceicco.
Tra i partecipanti a questo storico incontro, insieme ai
rappresentati di Microsoft e di IBM anche il rabbino David Rosen, direttore
Affari Religiosi dell’American Jewish Committee, e l’imam Yahya Pallavicini,
vice presidente Comunità Religiosa Islamica Italiana. Le delegazioni sono state
ricevute da papa Francesco che ha rinnovato il suo interesse nei confronti di
uno sviluppo etico dell’intelligenza artificiale, sottolineando come “la
riflessione etica sull’uso degli algoritmi, sia sempre più presente, oltre che
nel dibattito pubblico, anche nello sviluppo delle soluzioni tecniche”.
Anche i rappresentanti delle maggiori società tecnologiche hanno
dato interessanti spunti di riflessione sul ruolo dell’intelligenza artificiale
nel prossimo futuro, nel quale la tecnologia progredirà in maniera
esponenziale. “Dobbiamo garantire che l’AI rimanga uno strumento creato
dall’umanità per l’umanità”, ha sottolineato Brad Smith, Vice Chair e
Presidente di Microsoft. “Il fatto
che le grandi religioni monoteiste si siano riunite per riflettere e agire
sulle implicazioni dello sviluppo di tecnologie sempre più avanzate, è di
importanza storica”, ha aggiunto Darío Gil, Senior Vice President e
Direttore della Ricerca di IBM.