Facebook ha chiuso la pagina Facebook di Al-Fatah, il partito politico del presidente dell’Autorita’ palestinese Abu Mazen. Provando a cliccare sulla pagina, raggiungibile fino a stamattina, si riceve un messaggio che informa dell’impossibilita’ di visualizzare la pagina. La decisione del social network e’ probabilmente dovuta alle proteste rivolte a Fatah di fomentare violenza sulla pagina, in particolare quelle arrivate dal Palestinian Media Watch (Pmw), un’organizzazione internazionale con base a Gerusalemme che da anni studia e monitora i media palestinesi e mediorientali. L’organizzazione gia’ l’anno scorso aveva inviato a Facebook un dossier di 45 pagine nel quale dimostrava come nei post contenuti nella pagina Facebook di Fatah ci fossero incitamenti all’odio verso Israelee gli ebrei, glorificazione dei terroristi e delle loro azioni sia in Israeleche all’estero, odio verso Paesi occidentali in particolare gli Stati Uniti. Secondo quanto l’amministratore delegato di Pmw, Itamar Marcus, ha raccontato al Jerusalem Post, oltre al dossier, c’e’ stata anche una conversazione di 45 minuti avuta da lui con Brian Fishman, direttore del team politico anti-terrorismoglobale di Facebook, sulle sue scoperte. “Durante la nostra conversazione – ha detto Marcus alla stampa – ho sottolineato che ogni volta che Fatah pubblica un nuovo messaggio di terrore su Facebook per incoraggiare la violenza o presentare assassini come modelli di riferimento, centinaia di migliaia di palestinesi ricevono piu’ motivazione per uccidere israeliani“. L’organizzazione ha quindi minacciato ulteriori proteste. La decisione di chiudere la pagina doveva essere nell’aria dato che Fatah negli ultimi post ha pubblicato inviti a protestare contro la campagna #CloseFatahFB di Palestinian Media Watch. Inoltre ieri alcuni media palestinesi hanno accusato l’organizzazione di “scatenare una guerra” contro la pagina di Fatah.