Gli aiuti di emergenza raccolti domenica durante una videoconferenza co-organizzata da Francia e Onu per il Libano dopo l’esplosione di martedì scorso che ha devastato Beirut ammontano a poco più di 250 milioni di euro, ha annunciato ieri sera l’Eliseo. L’importo totale degli “aiuti d’urgenza impegnati o mobilitati a breve termine” è di 252,7 milioni di euro, di cui 30 milioni dalla Francia, ha affermato la presidenza francese.
È frattempo l’Onu ha stabilito che al Libano serviranno 117 milioni di dollari nei prossimi tre mesi per rispondere alla crisi generata dalla devastante esplosione avvenuta a Beirut il 4 agosto. In particolare serviranno subito 66,3 milioni di dollari da elargire alle strutture sanitarie che hanno accolto i feriti, ai rifugi di emergenza per chi è rimasto senza casa, alle organizzazioni che si occupano di distribire il cibo e a quelle che gestiscono la prevenzione e l’ulteriore diffusione del Covid-19. Nella fase 2, spiega il documento dell’Onu dovranno essere stanziati 50,6 milioni di dollari per ricostruire infrastrutture pubbliche ma anche case e per prevenire la diffusione di malattie. Secondo le Nazioni Unite almeno 15 strutture sanitarie, inclusi tre grandi ospedali, sono stati gravemente danneggiati nell’esplosione e oltre 120 scuole potrebbe chiudere privando delle lezioni circa 55.000 bambini.
Alla conferenza dei paesi donatori svoltasi ieri hanno partecipato rappresentanti di Unione Europea, Stati Uniti, Regno Unito, Cina Russia, Giordania ed Egitto. Ad Israele non è stato concesso di partecipare alla videoconferenza, ma e’ stato contattato tramite l’Onu. L’Iran invece “non ha mostrato la sua disponibilita’ a partecipare”. Invitati anche i Paesi del Golfo (Kuwait, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita).