“Dovete avere gli strumenti per poter affrontare il
futuro. Come diceva Hannah Arendt la memoria ha bisogno della nostra protezione
per poter sopravvivere. Nella storia dell’Italia non è stata molto protetta o
almeno è stata guardata con gli occhi di alcuni e non di altri, di coloro che
furono cacciati dalle scuole, costretti ad abbandonare il paese o che finirono
bruciati nei forni. Ci fu una scienza che si mise al servizio dell’ideologia con
un manifesto pieno di odio e paura. Le istituzioni così ci fanno recuperare la
dignità e la speranza di dire a voi: questi sono i modelli negativi ripresi anche
da alcuni leader con un po’ di superficialità. I nomi proposti invece sono
l’esempio di un modello positivo”. Così la presidente della comunità ebraica
di Roma Ruth Dureghello rivolgendosi agli studenti durante l’incontro sul
cambio di denominazione di due strade della Capitale fino a oggi intitolate a
firmatari del manifesto della razza.