Skip to main content

Ultimo numero Settembre – Ottobre 2024

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Da Shtisel a Fauda: successo per le serie TV israeliane, anche online

    È di alcuni giorni fa la notizia che alcuni protagonisti della serie televisiva Shtisel, distribuita in Italia da Netflix, hanno pubblicato sulla loro pagina Facebook una foto per annunciare l’arrivo di una terza stagione. Tra gli attori noti troviamo nuovamente il protagonista Michael Aloni nei panni di “Akiva” e Shira Haas, conosciuta soprattutto nei panni di Ester Shapiro per la miniserie “Unorthodox”.  La reazione del pubblico è stata immediata e virale.

    Queste serie televisive, in cui possiamo includere anche il fenomeno mediatico di Fauda, hanno una cosa in comune: la piattaforma di distribuzione che li ha visti nascere e diffondersi. I prodotti audiovisivi israeliani, infatti, Non hanno trovato spazio all’interno di un palinsesto televisivo improntato sul broadcasting. Con la nascita delle piattaforme digitali, che si alimentano tramite dati e algoritmi, queste serie israeliane hanno conosciuto il loro successo, coadiuvati dal fatto che Netflix utilizza degli algoritmi potenti che hanno portato alla scoperta di numerosi Subgeneri televisivi da implementare.

    Lo stesso successo che in passato ha coinvolto il genere televisivo del Nordic Noir dove le serie televisive scandinave erano le protagoniste indiscusse: una diffusione epocale avvenuta in soli cinque anni… Proprio come le serie televisive israeliane.

    Un altro fattore che ha contribuito al successo di serie come, in primis, Fauda è stato sicuramente il coinvolgimento dei fandom sui Social Network che hanno creato un vero “tam tam” mediatico caratterizzato da attesa, aspettativa, fidelizzazione e… la paura di leggere qualche “spoiler”. La terza stagione di Fauda, inoltre, è uscita in concomitanza con la quarantena che ha coinvolto molti Stati e, infatti, proprio sulla pagina Facebook di Fauda è uscito lo slogan: “stai a casa e guarda Fauda”. Un vero e proprio “binge watching” che ha interrotto i canoni di visione lineare a cui si è abituati con la televisione broadcaster, ma che ha lasciato anche un senso di vuoto a fine stagione.

    Come si evolverà la diffusione delle serie televisive israeliane? Ci saranno nuovi arrivi e altri grandi ritorni? Staremo a vedere!

    CONDIVIDI SU: