Skip to main content

Ultimo numero Settembre – Ottobre 2024

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    CRISI DIPLOMATICA ITALIA-FRANCIA: PARIGI RICHIAMA AMBASCIATORE

    Il governo
    francese ha deciso di richiamare l’ambasciatore di Francia in Italia”,
    Christian Masset, “per consultazioni, alla luce della situazione senza
    precedenti”. E’ quanto si legge in una nota della portavoce del ministero
    degli Esteri di Parigi.

    “La
    campagna per le elezioni europee non può giustificare la mancanza di rispetto
    per ogni popolo o la sua democrazia. Tutti questi atti creano una situazione
    seria che mette in discussione le intenzioni del governo italiano nei confronti
    della sua relazione con la Francia”. E’ un passaggio della dichiarazione
    del ministero degli Esteri francese, che prosegue:”La Francia è oggetto da
    diversi mesi di accuse ripetute, attacchi senza fondamento, dichiarazioni
    oltraggiose”. “Le ultime ingerenze costituiscono una provocazione
    supplementare e inaccettabile” e “violano il rispetto dovuto alla
    scelta democratica fatta da un popolo amico ed alleato”. Esse
    “violano il rispetto che deve esistere tra governi democraticamente e liberamente
    eletti”. “La Francia – prosegue la nota – invita l’Italia ad agire per ripristinare
    il rapporto di amicizia e rispetto reciproco, in linea con la nostra storia e
    del nostro destino comune”.

    Il richiamo
    senza precedenti dell’ambasciatore francese in Italia Christian Masset, arriva
    al culmine di una tensione diplomatica sull’asse Roma-Parigi, che il 21 gennaio
    scorso aveva visto la convocazione al ministero degli Esteri francese della
    nostra ambasciatrice a Roma, Teresa Castaldo, dopo le parole del vice premier
    Luigi Di Maio sulla ‘moneta coloniale’. Il capo politico dei grillini, durante
    una manifestazione del M5S in Abruzzo, aveva affermato che “la Francia
    continua ad avere delle colonie di fatto, con il franco”. Parigi, secondo
    il ministro, usa tali risorse “per finanziare il suo debito pubblico”
    e parallelamente “indebolisce le economie di quei paesi da dove, poi,
    partono i migranti”. Dichiarazioni che il Quai d’Orsay, ricevendo l’ambasciatrice,
    aveva definito “inaccettabili”.

    Le tensioni
    delle ultime ore – con le dichiarazioni di ieri della portavoce del ministero
    per gli Affari europei, che aveva definito “una provocazione
    inaccettabile” l’incontro del giorno prima tra Di Maio e una delegazione
    di gilet gialli a sud di Parigi – costituiscono il nuovo capitolo di un
    rapporto che, dallo scorso anno, è stato condizionato da un confronto spesso
    aspro sul tema dell’immigrazione.

    A marzo è
    esploso il primo caso Bardonecchia, legato agli sconfinamenti contestati agli
    agenti francesi che si sono ripetuti anche in autunno.

    “A
    seguito di quanto accaduto a Bardonecchia nella serata di venerdì 30 marzo, il
    ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha
    immediatamente chiesto spiegazioni alle autorità francesi, sia tramite l’Ambasciata
    di Francia a Roma, sia tramite la nostra Ambasciata a Parigi”, spiegava un
    anno fa la Farnesina. “Non avendo ricevuto alcuna giustificazione per il
    grave atto (considerato del tutto al di fuori della cornice della
    collaborazione tra Stati frontalieri), si è deciso di convocare oggi
    pomeriggio, alla Farnesina, l’ambasciatore di Francia in Italia, Christian
    Masset”, aggiungeva il ministero degli Esteri. All’epoca, “il
    Direttore Generale per l’Unione Europea, Giuseppe Buccino Grimaldi, ha
    rappresentato all’ambasciatore la ferma protesta del Governo italiano per la
    condotta degli agenti doganali francesi, ritenuta inaccettabile e ha
    manifestato, al contempo, disappunto per l’assenza di risposte alle nostre
    richieste di spiegazioni”.

    A giugno, invece, i toni si sono
    alzati in relazione alla vicenda che ha coinvolto la Aquarius. La nave, dopo la
    chiusura dei porti italiani, ha attraccato a Valencia. La posizione del governo
    italiano è stata criticata in Francia ai più alti livelli. Il 13 giugno,
    quindi, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha convocato alla
    Farnesina l’ambasciatore Masset e, data la sua assenza da Roma, ha ricevuto
    l’Incaricata d’Affari, Claire Anne Raulin. Moavero, come ha spiegato la Farnesina,
    nella circostanza “ha comunicato che il governo italiano considera
    inaccettabili le parole usate nelle dichiarazioni pubbliche rese” il 12
    giugno “a Parigi, anche a livello governativo, sulla vicenda della nave
    Aquarius. Il ministro Moavero ha chiarito che simili dichiarazioni stanno compromettendo
    le relazioni tra Italia e Francia”. Nella nota, venivano stigmatizzati i
    toni “ingiustificabili, tenuto conto che da molti mesi ormai il nostro
    Paese ha pubblicamente denunciato l’insostenibilità dell’attuale situazione di
    latitanza di un approccio coordinato e coeso a livello europeo circa la gestione
    dei flussi migratori, rispetto ai quali l’Italia non si è mai tirata
    indietro”.  

    CONDIVIDI SU: