Le autorità iraniane hanno avviato la costruzione di fosse comuni a Qom, la città santa che si trova a 120 chilometri a sud di Teheran e che è stata epicentro della diffusione del coronavirus nella Repubblica islamica. A darne notizia il New York Times, che ha diffuso immagini satellitari dove si vede l’apertura di una nuova sezione del cimitero in città. Secondo Amir Afkhami, professore alla George Washington University di Washington e autore del libro ‘A Modern Contagion’ sulla gestione del colera da parte dell’Iran, le fosse comuni sono una prova che le vittime reali di coronavirus in Iran sono superiori a quelle dichiarate. ”Non mi sorprende che ora stiano creando fosse comuni e che stiano cercando di mascherare l’impatto reale della malattia”, ha detto Afkhami citato dal Guardian. ”Come partner commerciale principale della Cina, il governo iraniano ha preso misure inadeguate per limitare e monitorare i viaggiatori provenienti dalla Cina”, ha affermato. ”Poi, andando avanti, Teheran ha mancato di trasparenza e non ha voluto adottare misure efficaci, come la quarantena e l’isolamento, per limitare la diffusione del virus”, ha concluso. Nel frattempo i medici iraniani hanno riferito che sta bene il consigliere per la politica estera della Guida suprema dell’Iran l’Ayatollah Ali Khamenei, Ali Akbar Velayati, risultato positivo al coronavirus e posto in quarantena. Lo riporta l’agenzia di stampa Tasnim. (Brt/AdnKronos)