Cento anni fa la WIZO è nata dall’esigenza di una precisa parità di genere nel grande progetto che ha portato alla nascita di Israele. Un proponimento che nel tempo si è progressivamente ampliato, diventando un impegno a tutto campo nelle lotte del mondo femminile in una società moderna: per la parità salariale, per l’aiuto necessario alla crescita dei figli e naturalmente per una incessante opera di contrasto alla violenza contro le donne. Oggi questo impegno si traduce in decine di case protette che accolgono in Israele le donne e i loro figli vittime di violenza domestica e in programmi di assistenza al loro reinserimento nella società dopo i traumi che hanno subito. C’è da parte della WIZO anche un approccio innovativo al problema: l’idea che anche gli uomini violenti abbiamo bisogno di un supporto per modificare il loro atteggiamento. Il lavoro della WIZO in questo senso ha visto sia l’istituzione di un centro di ascolto dedicato a loro, sia la promozione di una legge dello stato di Israele che dà ai giudici la possibilità di obbligare alla psicoterapia quegli uomini che abbiano ricevuto provvedimenti restrittivi perché colpevoli di violenza verso le donne.
Allo stesso modo anche le battaglie della WIZO sulla parità salariale sono nate dalla consapevolezza che la mancanza di indipendenza economica è parte del problema. Ne abbiamo parlato recentemente anche al Primo Forum Nazionale delle Donne Ebree d’Italia organizzato dalla ADEI WIZO che si è svolto a Milano il 9 novembre: una donna che non ha una propria disponibilità finanziaria è una donna che non è libera di fare scelte per se stessa ed ha una possibilità estremamente elevata di subire violenza, fisica e psicologica.
Certo, per chi osserva superficialmente dall’esterno, l’immagine delle tante donne ebree italiane, professioniste, indipendenti, cresciute in famiglie che non fanno distinzioni di sesso, sembra molto distante da queste immagini. Ma non bisogna mai dimenticare che la società israeliana è molto più complessa: vede convivere etnie e tradizioni molto diverse tra loro e accoglie consistenti flussi migratori dai paesi più diversi.
Uno spaccato sociale variegato che contribuisce al grande interesse verso i report annuali sulla violenza domestica realizzati dalla WIZO. L’ultimo, il decimo, è stato reso pubblico proprio la scorsa settimana e ha già avuto un’importante risonanza mediatica proprio in virtù dell’eccellenza del lavoro dell’Organizzazione su questo argomento.
I dati che emergono dal report mettono in evidenza una situazione preoccupante: sono aumentate le indagini aperte per reati violenti contro i minori del 3.1%. I minori indentificati come vittime di violenza domestica nei Pronto Soccorso sono aumentati del 24% e anche il tasso di denunce è in aumento. La tendenza all’aumento dei casi si era evidenziata anche negli scorsi anni, quando la pandemia aveva compattato i nuclei famigliari aumentando anche i contrasti, ma oggi quella violenza sembra avere un tragico impatto sui minori.
Il report evidenzia anche dati positivi: il tasso di archiviazione dei casi di violenza domestica è diminuito dell’11%, così come diminuisce il tasso di recidiva mentre aumenta il numero di detenuti che iniziano un percorso terapeutico. Segno che le legge promossa dalla WIZO sta funzionando.
Dati che condizionano anche l’attività della WIZO a supporto delle donne. Ogni anno l’organizzazione dedica una campagna speciale su aspetti specifici della violenza domestica, nel 2021 questa è stata focalizzata proprio sul percorso di reinserimento delle donne dopo la loro permanenza nelle case protette, in quanto questo è uno dei momenti di maggiore fragilità per loro. L’allarme lanciato sui minori nel 2022 rende molto pertinente la campagna di quest’anno rivolta ai “bambini invisibili”, centinaia di migliaia di bambini che sono testimoni e quindi anch’essi vittime della violenza domestica che viene perpetrata contro le loro madri.
Concludendo è giusto ricordare che il lavoro della WIZO nei confronti di innumerevoli vite e di conforto alle mute sofferenze quotidiane viene reso possibile grazie al supporto delle federazioni e dei donatori. L’ ADEI WIZO sostiene con orgoglio questo impegno in Israele con competenza e dedizione. Ogni contributo alla nostra Associazione arriva a donne che ne hanno necessità all’interno dei programmi della WIZO. È compito di tutti noi non lasciarle sole.
Susanna Sciaky – Presidente Nazionale ADEI WIZO