Si è concluso dopo meno di un’ora il primo round di colloqui sulla definizione dei confini marittimi tra Israele e Libano. I colloqui, puntualizzano le fonti, riprenderanno il 28 ottobre.
Nel frattempo è arrivato il ‘no’ dei movimenti sciiti del Libano, Hezbollah e Amal, hanno bocciato la composizione della delegazione libanese che per avrebbe dovuto essere composta solo da militari. E questa, si legge, “era la base dell’intesa”, motivo per cui viene chiesta la formazione di “una delegazione in linea con l’accordo”. La presidenza libanese ha annunciato lunedì la composizione della squadra, con il generale dell’Aeronautica Bassam Yassin, il colonnello della Marina Mazen Basbous, Wissam Chbat della Lebanese Petroleum Administration e l’esperto di affari marittimi Najib Massihi. Israele e Libano sono formalmente in guerra. La disputa sui confini marittimi nasce dalle modalità di demarcazione e riguarda circa 856 km quadrati di acque. La questione è ‘esplosa’ in seguito alle scoperte di gas naturale nel Mar Mediterraneo, poiché entrambi i Paesi rivendicano la sovranità su alcuni giacimenti.